by redazione | 8 Maggio 2014 8:25
PER cena pollo e purè. Quindi un’ora di Peppa Pig, poi una spazzolata ai denti e s’indossa il pigiamino. Benvenuti negli asili aperti h 24. Confortevoli nidi 2.0 per bimbi con la valigia. Sono sempre di più i piccoli ospiti che passano la notte fuori casa. In Svezia, Giappone e Stati Uniti è un’abitudine nata da qualche anno per venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano la notte: infermieri, medici, cuochi, poliziotti… E, anche in Italia, il nuovo mantra è l’asilo non vi lascia mai soli. Una struttura a ciclo continuo, ideale per vite flessibili o famiglie che non possono contare sui nonni. Succede a Brescia, Milano, Bari, Salerno, Monza. Niente paura: per i genitori più apprensivi c’è anche lo “specchio unilaterale”, che permette di controllare (non visti) come reagiscono i pargoli all’insolita serata tra coetanei.
A Milano lo scorso dicembre ha inaugurato Dadà: arredi e materiali bioecologici, Skype, ionizzazione dell’aria, haloterapia. Il menù è rigorosamente biologico. Gli orari? Non stop. «Il servizio h 24 è per piccoli dai 12 mesi ai 6 anni», spiega la responsabile Anna Podestà. «Quando i genitori ci chiamano indaghiamo sul motivo della richiesta. Deve essere chiaro che non siamo un parcheggio per chi non vuole occuparsi dei figli». A quel punto il bimbo è in buone mani: «Ci sono due pedagogiste perché vogliamo assicurare un’esperienza divertente e sicura. Gli ospiti arrivano verso le 18 e i genitori rimangono per un’ora di inserimento. Quindi assecondiamo la routine dei bimbi: prepariamo con loro la cena, leggiamo una storia aspettando l’ora della nanna». L’asilo è collegato a un servizio pediatrico. Il costo? Per una notte, 90 euro. Sempre a Milano c’è Bimbopolis, nato per venire incontro alle famiglie che non possono contare sui nonni e non vogliono lasciare i figli in solitaria compagnia della tata. «Siamo stati i primi ad attivare un servizio dalle 18 alle 23.30 ed è stato un successo tale da spingerci ad estenderlo all’intera notte due volte al mese», spiega la responsabile
Maria Grazia Biselli. «La serata comincia con un pigiama party per socializzare, quindi la cena e poi attività ricreative, letture e storie». E se il bimbo piange ed è inconsolabile? «Siamo abituati a queste ipotesi e cerchiamo di tranquillizzarlo. Per qualsiasi emergenza,
i genitori devono comunque essere disponibili a venire a riprendere i figli».
Se dall’America l’ Ohio Child Care Resource informa che il numero degli asili notturni, in dieci anni, è aumentato del 50 per cento, in Italia Salerno non sfigura tra le città
a misura di famiglia. Qui nel 2012 è nato il progetto comunale Genitori in libertà… facciamo uscire mamma e papà : «Per due anni abbiamo tenuto aperto un asilo fino alle 24 e a breve ripeteremo l’esperimento in altri due nidi», spiega la responsabile degli asili comunali Cinzia Polito. Ed è a Salerno che è stato creato, per tranquillizzare i genitori, lo “specchio unilaterale”, per spiare giochi e capricci dei bimbi senza essere visti. A Brescia, poi, c’è il nido Battibaleno . «Normalmente è aperto dalla mattina alle 22.30», racconta Gisella Pricoco, «due venerdì al mese abbiamo la fascia oraria dalle 19 alle 23, per ospitare bimbi sino a 6 anni e permettere ai genitori di trascorrere una serata in libertà».
Ma non tutti sono d’accordo con gli asili h24. Una mamma s’indigna sul sito Il paese delle mamme : «Terribile!». «Ma che li fate a fare i bambini se addirittura li lasciare all’asilo di notte!» le fa eco un’altra. Ma molte altre rivendicano sulle stesse pagine il diritto a un servizio per chi lavora tutte le sere (e il lavoro notturno è più che raddoppiato in dieci anni) o per chi aspira a una serata con le amiche. Per loro, l’asilo h24 non può essere che benvenuto.
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