Istruzione. Definiti gli organici per il prossimo anno scolastico
ROMA Più 559 cattedre alle superiori, di cui circa 290 per la reintroduzione di un’ora di geografia nei primi due anni degli istituti tecnici e professionali. Stabilizzazione di 13.342 docenti di sostegno. Qualche posto in meno invece nella primaria (-63 rispetto al 2013/2014) e alle medie (-915), che si compensano però con l’aumento di 419 unità nella scuola dell’infanzia e con quello appena citato delle superiori. È il saldo della dotazione di professori di ruolo prevista per l’anno scolastico 2014/2015, che si conferma a quota 600.839: la stessa degli ultimi tre anni per effetto della legge Monti di fine 2011 che ha congelato la consistenza del personale ai valori del 2012-2013 (nonostante a settembre, secondo gli ultimi dati provvisori del ministero dell’Istruzione, si registri un incremento degli alunni sui banchi di quasi 40mila unità). A prevederlo è il decreto interministeriale Mef-Miur che la prossima settimana sarà all’esame della Conferenza unificata e che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.
A settembre entreranno in vigore le novità previste dal decreto Carrozza. Cioè il ripristino dell’ora di geografia nei tecnici e professionali. Gli oneri per i professori in più sono coperti da uno stanziamento di 3,3 milioni per il 2014 e di 9,9 milioni a regime dal 2015. Si stabilizzerà anche la seconda tranche di 13.342 di docenti di sostegno (finora utilizzati in organico di fatto), e anche in questo caso la relativa spesa (108 milioni annui) è già conteggiata dal Dl 104. Nel 2015 si dovrebbe completare poi il piano con l’assunzione della terza e ultima tranche di altri 9mila professori di sostegno, per arrivare a un organico di diritto complessivo di 90.469 docenti e rispettare così le indicazioni della Consulta che ha cancellato ogni restrizione nell’utilizzo degli insegnanti di sostegno per garantire le esigenze degli studenti disabili.
Passando agli organici, alla scuola dell’infanzia sono attribuiti 81.771 posti; alla primaria 198.787; alle medie 130.846 posti e alle superiori 189.435. La ripartizione è affidata ai direttori scolastici regionali tra le circoscrizioni provinciali di competenza (e tra i gradi di scuola). Il decreto ripartisce anche le cattedre tra le singole regioni. Rispetto all’anno scolastico che si sta per concludere la Sicilia ne avrà 504 in meno, scendendo così a 58.463. Anche Campania (-387), Puglia (-340) e Calabria (-183) ne perderanno alcune mentre Lombardia (+410), Emilia Romagna (+396), Toscana (+269) e Lazio (+246) avranno un saldo attivo.
Nella determinazione dei contingenti provinciali si terrà conto delle situazioni di disagio (zone montane e piccole isole) e una particolare attenzione dovrà essere riservata ai luoghi caratterizzati da un forte tasso di abbandono scolastico. L’istituzione di nuove sezioni di scuola dell’infanzia dovrà avvenire in collaborazione con gli enti territoriali, mentre nella scuola primaria si conferma l’opzione delle 40 ore (il tempo pieno), su richiesta delle famiglie (ma potrà essere realizzata solo in presenza di strutture idonee). Il tempo scuola nelle ex elementari è di 24, 27, 30 ore settimanali, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato. La dotazione organica viene comunque fissata in 27 ore settimanali per classe, senza compresenze (ciò dopo il riordino operato dalla legge 169 del 2008). Nelle secondarie di secondo grado, poi, è confermata la possibilità delle scuole di utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, e in particolare le attività di laboratorio. Ma anche per attivare ulteriori insegnamenti con cui potenziare l’offerta formativa. Il decreto interministeriale, infine, conferma l’avvio delle sezioni sportive dei licei scientifici (si parte con la prima classe e non ne ce potrà essere più di una per istituto) e dei nuovi Cpia, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Qui, in particolare, si specifica che l’organico dei corsi è determinato con riferimento al rapporto non superiore a 10 docenti ogni 160 studenti (fermo restando, in ogni caso, il limite di organico definito dal decreto Miur-Mef).
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