Grillo tra shock e rabbia “Gli italiani si pentiranno”
SE GLI italiani vogliono Renzi, che se lo tengano. Ne pagheranno le conseguenze. Avevano un’opportunità importante per cambiare, non l’hanno voluta cogliere». Beppe Grillo è distrutto. Infuriato. Registrerà già oggi un video messaggio dai toni drammatici, ma intanto nella notte più lunga non esclude nulla. Neanche un gesto eclatante, neanche l’addio alla politica.
L’UNICA certezza è che per la prima volta negli ultimi dodici mesi Beppe Grillo è costretto a fare i conti con la delusione. Anzi, con lo sconforto.
Il telefono di Gianroberto Casaleggio squilla a vuoto per tutti o quasi, nella vigilia più lunga del guru. In pochi riescono a contattarlo, mentre scorrono i primi dati elettorali. È lui ad aver creduto fino alla fine — e più di tutti, nel Movimento — nel “ribaltone”. Ed è sempre lui ad aver spinto quell’asticella sempre più in alto. Adesso è deluso. «Sono depresso», confida ai suoi. Accanto al Fondatore della Casaleggio associati c’è Grillo, accorso a Milano in fretta e furia nella notte. Devono ragionare sulla strategia, evitare che il contraccolpo sia troppo doloroso.
Oggi i cinquestelle organizzeranno un banchetto davanti Montecitorio, una sorta di seduta di autocoscienza. Resta il sorpasso fallito. Non per questo Grillo è disposto ad arrendersi. Anzi, è pronto a scagliarsi contro il «garante» delle larghe intese: è Giorgio Napolitano l’obiettivo della prossima campagna grillina. «Attaccheremo lui — promette Grillo nella notte elettorale — dobbiamo costringerlo comunque alle dimissioni. E così cadrà pure il governo guidato dall’ebetino».
Vogliono accreditarsi, ancora di più, come «l’unica opposizione rimasta in campo in Italia». Senza scivolare però in Europa nelle braccia della trionfante Marine Le Pen. La guida del Front National invita il Movimento a unirsi nella battaglia antieuropeista, ma già oggi Grillo respingerà la proposta di matrimonio con l’estrema destra francese. Di più, rispetto alle alleanze all’Europarlamento, si saprà direttamente dal leader nel corso del viaggio a Bruxelles in agenda per le prossime settimane.
Il passo indietro, comunque, non assomiglia a un fulmine a ciel sereno. I vertici pentastellati fiutano l’aria fin dal pomeriggio. Qualcosa non torna, soprattutto la scarsissima affluenza al Sud. Sulla carta era proprio il Meridione a dover premiare il Movimento, lanciandolo verso vette da urlo. E invece nulla, tanto che lo staff della comunicazione pentastellato inoltra per l’intero pomeriggio — a cadenza regolare — una mail utile a evitare fughe in avanti. Di fatto, si ordina un silenzio stampa che certo non rassicura le truppe grilline in trepidante attesa. Poi, a sera, arriva un altro segnale: Grillo annulla una conferenza stampa già fissata e prevista in un primo momento per oggi a Milano. Meglio affidarsi a un video sul blog. Registrato, ponderato, soprattutto senza domande su quel “vinciamo noi” urlato dai palchi d’Italia.
La sonnacchiosa domenica d’attesa del comico genovese è un infinito zig-zag tra Toscana, Liguria e Lombardia, anche se i motori di Beppe ci mettono parecchio a scaldarsi. È reduce da una cena con amici a Marina di Bibbona, qualche ora di relax nella sua villa con vista sul mare. Se la prende comoda, il Capo, perché le settimane di “vaffa” l’hanno fiaccato almeno un po’. A Genova, dove è atteso per votare, arriva solo a mezzogiorno.
Fa tappa nella residenza di Sant’Ilario. I concittadini lo salutano con uno striscione che implora attenzione: “Grillo non fare la cicala, pensa alle formiche del tuo paese”. Dalla villa esce però un altro Grillo: è il figlio Rocco. Che scherza con i cronisti: «Vado a votare per il Pd… ». Poco dopo le quindici Beppe si mostra ai curiosi e ai media a due passi dal suo seggio, nell’Istituto Agrario Marsano. È sorridente, ma prudente. Come negarsi però un ultimo spot fuori tempo massimo? Con una palese violazione delle norme che regolano la contesa infrange il silenzio elettorale. Sabato Silvio Berlusconi aveva ignorato lo stesso divieto.
La prima battuta che il comico consegna alla stampa racchiude speranza e tensione, sogno e incubo. Tutto appare in bilico, perché la posta è altissima e il Capo dei grillini ha scelto di puntare tutto su questo passaggio elettorale: «Prepariamo i maalox — scherza — possono servire a noi o agli altri…». Il leader, deluso, prova adesso almeno ad aggrapparsi a un altro obiettivo: «Conquistare Abruzzo o Piemonte? Ci conto». Lo spoglio inizierà solo oggi, ma Beppe ha già spinto in alto un’altra asticella.
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