Grillo sul blog: siamo oltre la sconfitta I parlamentari nervosi chiedono un vertice

Grillo sul blog: siamo oltre la sconfitta I parlamentari nervosi chiedono un vertice

Loading

MILANO — Otto ore di vertice nella sede della Casaleggio associati, bocche cucite (o quasi) con i cronisti appostati ad aspettarlo — un pasto veloce e un taglio di capelli a inframmezzare gli appuntamenti — e un video sul blog per commentare lo smacco elettorale. È un Beppe Grillo che appare stanco ma determinato, sorpreso in parte dal risultato. Rompe il silenzio per ammettere: «Non è una sconfitta, siamo andati oltre la sconfitta. #vinciamopoi, sì #VinciamoPoi», dice ironizzando sull’hashtag creato come parodia al «vinciamonoi» urlato dal leader nelle piazze per settimane. «Son dei numeri che non si aspettava nessuno — analizza —, però noi siamo lì, siamo il primo movimento italiano, il secondo partito». Grillo rassicura i militanti sul fatto che non ha intenzione di farsi da parte («Certo che andiamo avanti»), attacca «generazioni di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare, di pensare un po’ ai loro nipoti» e scherza ancora: «Intanto io mi prendo un maalox (sul sito un link al medicinale crea un piccolo caso, ndr) non si sa mai. Casaleggio, c’è il maalox anche per te, vieni qua».
In realtà il duo di fondatori del Movimento appare più che mai coeso e deciso a voltare pagina, a procedere spedito verso il prossimo obiettivo (politico). Quello che sembra solo un sospetto diventa una certezza quando a metà pomeriggio si presenta davanti al portone della Casaleggio associati Claudio Messora, responsabile della comunicazione al Senato in predicato di trasferirsi a Bruxelles, accompagnato da Emmanuel Bordez, segretario generale del gruppo euroscettico Europa della Libertà e della Democrazia. Un summit nel summit. I tempi per stringere alleanze e avere un ruolo determinante a Strasburgo sono ridotti. L’incontro con Bordez apre nuovi scenari: è possibile che i Cinque Stelle a questo punto virino su un gruppo da costruire insieme all’Ukip di Nigel Farage. Un gruppo con numeri consistenti, in modo da pesare di più sulle scelte del Parlamento. Tra i partiti che potrebbero farne parte circolano i nomi dei polacchi del Kpn, dei cechi dell’Usvit, degli olandesi Christien Unie, dei lituani di Ordine e Giustizia. Nel mirino anche qualche movimento tedesco e finlandese. Tutto ancora da vagliare, da stabilire: solo contatti, nessun accordo. Si torna a parlare dell’esito del voto quando Messora esce. «Grillo è sereno, umorista come al solito e l’ha presa bene», commenta. Poco dopo anche il leader se ne va.
Mentre a Milano si discute, il clima a Roma è rovente. Qualche dissidente è sul piede di guerra. Deputati e senatori parlano di «risultato inaspettato». Anche tra chi non è certo una voce critica come Giulia Sarti prende piede l’idea di un confronto. «Serve un momento di autocritica», dice la deputata. Dal capogruppo alla Camera Giuseppe Brescia parte l’idea — via mail — di una riunione congiunta per una riflessione collettiva: la riunione si farà, ma dopo aver elaborato il risultato. L’ipotesi che sembra prevalere è quella di incontrare Grillo e Casaleggio solo in un secondo momento. «Non ci sarà alcuna resa dei conti», precisa un fedelissimo. «In una guerra di questo tipo si può perdere una battaglia, ma non ci si ferma», scrive su Facebook Roberto Fico. «È una sconfitta a livello nazionale non certo di Parma», puntualizza Federico Pizzarotti. Dopo la battaglia persa, l’orizzonte dei Cinque Stelle sembra ancora colmo di ferite da sanare.
Emanuele Buzzi



Related Articles

Le dimissioni postdadate di Renzi: Vado via, ma solo quando lo dico io

Loading

Renzi, dimissioni ma differite. «Resto finché non nascerà il governo». Per vigilare che i suoi non si facciano tentare da M5S

“India, la situazione è molto difficile” sui marò Napolitano lancia l’allarme

Loading

Il capo dello Stato : “Se qualcuno oltre agli striscioni ha qualche idea la dica”. Ed è polemica con il Pdl  Gasparri: “Critiche spiacevoli”. La Russa chiede un incontro al Quirinale 

Vinto il fiume Yangtze Un canale di 1.000 km realizza il sogno di Mao

Loading

Ci sono voluti poco meno di quindici anni di lavori e 60 miliardi di dollari di spesa: ora il canale che devia di 1.267 chilometri verso settentrione l’acqua dello Yangtze dalle pianure centro-meridionali sta per essere aperto

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment