Giovanardi e Serpelloni, il duo antieuropeo

by redazione | 21 Maggio 2014 7:52

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I danni della poli­tica anti­droga inau­gu­rata nel 2006 col governo Ber­lu­sconi vanno oltre la legge Fini-Giovanardi e la per­ni­ciosa gestione del Dipar­ti­mento a livello nazio­nale. Il duo Giovanardi-Serpelloni ha impresso una svolta radi­cale, ideo­lo­gica e con­ser­va­trice, alla poli­tica ita­liana sul piano inter­na­zio­nale, a sca­pito dell’intesa con l’Europa. L’azione più cla­mo­rosa di rot­tura ebbe luogo nel 2009, nella riu­nione della Com­mis­sion on Nar­co­tic Drugs (Cnd), uno dei più impor­tanti orga­ni­smi Onu che si riu­ni­sce ogni anno a Vienna.
L’episodio è nar­rato nei det­ta­gli in un arti­colo che sta per uscire sulla pre­sti­giosa rivi­sta inter­na­zio­nale Inter­na­tio­nal Jour­nal of Drug Policy, dal titolo «Gover­nance in Eu illi­cit drugs policy» (http://?dx?.doi?.org/?1?0?.?1?0?1?6?/?j?d?r?u?g?p?o?.?2?0?1?4?.?0?4?.?009. Gli autori sono Carel Edwards e Mau­rice Galla, due alti fun­zio­nari dell’Unione Euro­pea al tempo impe­gnati sul tema. La ses­sione 2009 della Cnd rive­stiva par­ti­co­lare impor­tanza poi­ché ricor­reva il decen­nale della Dichia­ra­zione Poli­tica adot­tata all’Assemblea Gene­rale sulle dro­ghe tenu­tasi a New York nel 1998: quella che aveva lan­ciato come obbiet­tivo l’«eliminazione o quanto meno la ridu­zione signi­fi­ca­tiva in dieci anni» delle prin­ci­pali dro­ghe ille­gali. Dun­que la Cnd 2009 avrebbe dovuto veri­fi­care se l’ambizioso obbiet­tivo era stato rag­giunto o meno e, sulla base di que­sta valu­ta­zione, giu­di­care l’efficacia delle poli­ti­che proi­bi­zio­ni­ste glo­bali.
L’Europa, col lavoro del gruppo oriz­zon­tale sulle dro­ghe (Hdg), si stava pre­pa­rando fin dal 2005 per tro­vare una posi­zione comune da soste­nere nel nego­ziato in sede Onu. Era peral­tro una posi­zione già con­so­li­data, sulla base della quale erano stati redatti la Stra­te­gia Euro­pea Anti­droga e i Piani di Azione. All’inizio la trat­ta­tiva andò bene e l’Europa, sotto la guida della pre­si­denza di turno ceca, riu­scì a por­tare avanti temi impor­tanti e con­tro­versi come la pro­te­zione dei diritti umani, la ridu­zione del danno, lo svi­luppo alter­na­tivo per i paesi pro­dut­tori invece dell’eradicazione for­zata soste­nuta dagli Stati Uniti. Ma alla fine la posi­zione euro­pea col­lassò per respon­sa­bi­lità della Sve­zia, ma soprat­tutto dell’Italia. Lo scon­tro si ebbe sulla ridu­zione del danno. Come si sa dalle rive­la­zioni di Wiki­leaks, gli Stati Uniti fecero pres­sione sui paesi “amici” per minare l’unità euro­pea, tro­vando nell’Italia l’atteggiamento più ser­vile. «Il governo ita­liano fu il più insi­stente –scri­vono Edwards e Galla– e alla fine ruppe il con­senso euro­peo spaz­zando via la stra­te­gia di nego­zia­zione che per mesi era stata rela­ti­va­mente vin­cente». E fu così che il ter­mine ridu­zione del danno fu eli­mi­nato dalla Dichia­ra­zione Poli­tica finale della Cnd. Ancora: «In una o due occa­sioni, il mini­stro respon­sa­bile del governo Ber­lu­sconi (ossia Gio­va­nardi) si pre­sentò a Vienna per fare dichia­ra­zioni del tutto in con­tra­sto con la posi­zione euro­pea, ritor­nando poi a Roma senza altri con­tatti con i col­le­ghi euro­pei».
Sin qui la denun­cia di Edwards e Galla. Come scri­ve­vamo allora (Mani­fe­sto, 11/3/2010) la posi­zione di rot­tura dell’Italia fu con­ti­nuata in sede euro­pea dal capo dipar­ti­mento Gio­vanni Ser­pel­loni: nel feb­braio 2010 le più impor­tanti Ong ita­liane scri­ve­vano una let­tera aperta al pre­si­dente del Gruppo Oriz­zon­tale Euro­peo per dis­so­ciarsi dalla posi­zione del governo ita­liano sulla ridu­zione del danno. «Denun­ciamo che un tema così impor­tante per la salute pub­blica come la ridu­zione del danno sia trat­tato dal nostro governo in modo ideo­lo­gico e stru­men­tal­mente poli­tico», finiva la let­tera. Che dire se non — ancora una volta — via le vec­chie e scre­di­tate facce della poli­tica della droga? Se non ora, quando?

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