by redazione | 14 Maggio 2014 16:03
Nel 2013 l’energia prodotta da combustibili fossili per le aziende tedesche è stata la causa del maggior volume di emissioni di anidride carbonica di tutti i 28 stati della Ue. Con 760 milioni di tonnellate di CO2 rilasciata nell’aria, ci doppiano. Un valore, tra l’altro, in aumento del due per cento rispetto al 2012. Mentre tra i vicini, complice la crisi, i veleni calano
Qui Tutti i dati sulle emissioni in Europa [1]
Il primato di Berlino in Europa non è solo industriale. È anche ambientale. Ma in negativo: secondo i dati appena pubblicati da Eurostat infatti, la fame di energia delle aziende tedesche ha portato la Germania a diventare il Paese della Ue con il maggior volume di emissioni di anidride carbonica. Con 760 milioni di tonnellate di CO2 rilasciate nell’aria, lo Stato guidato da Angela Merkel supera così e con ampio margine la Gran Bretagna (455 milioni), la Francia (346) e l’Italia, che è ferma a soli 342 milioni.
E se da noi, soprattutto per via della crisi, che ha spazzato imprese ed impianti, e quindi ridotto i consumi energetici, le emissioni sono diminuite del 6 per cento rispetto al 2012, in Germania sono aumentate del due. Un dato non certo positivo, per Berlino, ma che fotografa anche la distanza industriale fra i nostri due paesi. In Europa infatti la percentuale di energia elettrica prodotta da carbone è praticamente stabile al 33 per cento. E la flessione sembra dovuta non tanto a una rivoluzione “green”, ancora lunga a verificarsi, quanto alla depressione economica.
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