La colletta delle ferie per poterla curare “Così i colleghi mi hanno salvata”
FIRENZE . Il regalo più bello, un giorno di ferie. Donato alla collega che aveva esaurito tutti i permessi retribuiti nella sua lunga guerra a una brutta malattia. Un piccolo grande cadeaux , al quale hanno partecipato tantissimi, più di 250 compagni di lavoro, che ha permesso a Rossella Cionini, autista di bus in Toscana, di continuare a condurre per mesi la sua battaglia, operarsi e curarsi, senza perdere lo stipendio che le serve per vivere. «È stato commovente, mi chiamavano a casa e dicevano che, se avessi avuto bisogno di altri giorni, ci avrebbero pensato loro. È stata una meravigliosa gara di solidarietà», racconta ora Rossella, sposata e madre di due ragazzi grandi a Peccioli (Pisa), finalmente tornata
a guidare i bus dell’azienda per la quale lavora dal 2001: Ctt Nord, società da 1.200 dipendenti che gestisce il trasporto pubblico nelle province di Livorno, Pisa e Lucca. «Per me l’azienda è una famiglia» dice Rossella. «Che dire ai colleghi? Sono i miei angeli custodi, non ne esistono di migliori sulla terra».
Un caso, quello pisano raccontato ieri da Il Tirreno, che richiama l’attualità della legge Mathys approvata in Francia dopo la vicenda di Christophe Germain, un lavoratore costretto a casa per assistere il figlio di 10 anni, Mathys appunto, malato di tumore. A Pisa non c’è stato bisogno di una legge. E non è stata la prima volta che qualcosa del genere è accaduto. «In Ctt avevamo già preso iniziative simili per colleghi in difficoltà», dice la stessa Rossella. «È uno strumento che abbiamo utilizzato in passato — conferma Riccardo Gennari della Cisl pisana — Si donano le festività soppresse, che il lavoratore può anche farsi pagare. Ma l’azienda deve acconsentire a questa sorta di donazione. E Ctt lo ha fatto ».
«Sono malata da anni, tra cicli di chemioterapia e frequenti interventi chirurgici, a giugno 2013 mi era rimasto un mese scarso dei 18 di assenza retribuita concessi per la malattia», ricostruisce l’autista della Cct che alle prossime amministrative del 25 maggio si candida in una lista civica al consiglio comunale di Peccioli. «Avrei voluto tenermi qualche giorno di scorta, ma la fine dell’incubo non era alle viste. Soffrivo e temevo pure di perdere il lavoro, anche se sapevo che i colleghi si stavano muovendo. E quando ho ricevuto la telefonata di una compagna di lavoro che mi informava della donazione avviata, sono scoppiata a piangere ». I colleghi di Pontedera, San Miniato, Larderello, ma anche di Pisa, Valdera e Valdicecina avevano iniziato quella sottoscrizione volontaria, mettendo a disposizione un giorno dei tre a loro disposizione corrispondenti alle festività soppresse. Ne hanno raccolti più di 250. «Non li ho dovuti neppure utilizzare tutti — racconta Rossella — È un “deposito” che potrà tornare utile ad altri». I colleghi sono felice ed orgogliosi: «Noi — dice uno di loro — siamo arrivati prima della civilissima Francia».
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