Brics, la carta alternativa per la salute globale

Brics, la carta alternativa per la salute globale

Loading

La 67ma assem­blea dell’Organizzazione Mon­diale della Sanità (Oms) ha aperto i lavori que­sta set­ti­mana con un evento rile­vante sotto il pro­filo geo­po­li­tico. I paesi Brics – Bra­sile, Rus­sia, India, Cina e Suda­frica – hanno debut­tato orga­niz­zando il loro primo evento pub­blico, con tanto di mini­stri della salute e altri ver­tici isti­tu­zio­nali, all’Onu di Gine­vra. Ini­zia­tiva annun­ciata all’ultimo momento la pre­mière dei Brics, sul tema dell’accesso ai far­maci essen­ziali, ha cat­tu­rato l’attenzione della comu­nità inter­na­zio­nale con la forza visiva di un inat­teso poli­ti­cal sta­te­ment. Que­sto pic­colo potente gruppo, che con­cen­tra il 43% della popo­la­zione del mondo e il 21% del pro­dotto interno glo­bale, ha le carte in regola per gio­care un ruolo di lea­der­ship nel campo della salute glo­bale, in forza della pro­pria capa­cità eco­no­mica e finan­zia­ria, per col­mare gli squi­li­bri sani­tari glo­bali e dise­gnare le sorti della salute del pia­neta. La pre­senza di mol­tis­simi dele­gati dei paesi del sud glo­bale evi­den­zia la forte aspet­ta­tiva intorno allo svi­luppo di que­sta nuova alleanza. L’affermazione dei Brics nelle poli­ti­che della salute potrebbe offrire una sponda a molti paesi allo sbando di fronte alla sostan­ziale tra­sfor­ma­zione del governo della salute mon­diale in corso in que­sti anni. Non sono pochi.

La deci­sione di uscire allo sco­perto segna un punto di svolta – secondo i com­menti rac­colti in sala dalla dele­ga­zione bra­si­liana e suda­fri­cana, e da alcuni fun­zio­nari dell’Oms — per­ché defi­ni­sce un primo supe­ra­mento delle diver­genze stra­te­gi­che in seno ai Brics e palesa la volontà di una lea­der­ship comune. Il tema dell’accesso alle tera­pie sal­va­vita spiana un ter­reno di impe­gno para­dig­ma­tico quanto basta.

Non c’è dub­bio che i Brics offrono modelli di respon­sa­bi­lità pub­blica ai 194 stati mem­bri dell’Oms. Lo dice il mini­stro della salute bra­si­liano ricor­dando il sistema unico sani­ta­rio che ha per­messo le poli­ti­che uni­ver­sa­li­sti­che di accesso gra­tuito ai far­maci anti­re­tro­vi­rali sin dal 1996, e una nuova poli­tica sui bre­vetti far­ma­ceu­tici che estende la cura gra­tuita con­tro altre pato­lo­gie. Il Suda­frica, con le sue annose bat­ta­glie per varare poli­ti­che di accesso per curare i malati di Aids (sono 2,4 milioni i suda­fri­cani in cura con gli anti­re­tro­vi­rali) e assi­stere la popo­la­zione col­pita dalle malat­tie infet­tive, è un caso allo stu­dio degli ultimi decenni. È un mero para­dosso che il paese sia di nuovo sotto attacco delle lobby far­ma­ceu­ti­che per­ché la legge di riforma della pro­prietà intel­let­tuale in esame intro­duce norme che ampliano le maglie dell’ accesso ai far­maci neces­sari ad affron­tare le nuove sfide (non solo la TB multi-resistente, ma anche le malat­tie cro­ni­che: can­cro, obe­sità, dia­bete, etc.). L’India poi ha fatto dell’equità e dell’accesso gra­tuito alle medi­cine sal­va­vita il suo cavallo di bat­ta­glia, con un ambi­zioso pro­gramma che inten­dere abbat­tere le spese di tasca pro­pria (out of poc­ket) da parte dei pazienti.

L’agenda sani­ta­ria indiana tra­va­lica i con­fini del resto: il 90% dei gene­rici usati nei paesi poveri sono pro­dotti in India, il cui ruolo glo­bale è messo a repen­ta­glio dal nego­ziato com­mer­ciale bila­te­rale con l’Unione euro­pea. La Cina, impe­gnata sui pro­getti di inno­va­zione, intende raf­for­zare la rego­la­men­ta­zione del far­maci e la loro qua­lità, pun­tando alle capa­cità pro­dut­tive locali. Una stra­te­gia che segue anche la Rus­sia, quella dell’autosufficienza nel set­tore far­ma­ceu­tico, in un’ottica di tra­sfe­ri­menti di tec­no­lo­gia interni ai Brics, per sop­pe­rire ai biso­gni fon­da­men­tali dei cit­ta­dini. «È chiaro che le regole attuali non garan­ti­scono ade­guata inno­va­zione e accesso», secondo il mini­stro suda­fri­cano. Un com­mento appro­priato. Pec­cato che i paesi Brics non abbiano ancora mostrato la capa­cità di attac­care le ragioni pro­fonde che met­tono a repen­ta­glio il loro svi­luppo, attratti come sono anch’essi dal mercato.

Oggi, per la terza volta in nove anni, la fami­glia Gates è ospite d’onore dell’Oms. Una pre­senza che pog­gia sul potere finan­zia­rio incon­tra­stato della fon­da­zione nel campo della salute, ma che ha susci­tato l’immediata pro­te­sta della società civile. È sem­pre più oscura la linea di con­fine tra gli obiet­tivi della Fon­da­zione e il suo por­ta­fo­glio d’affari con le aziende far­ma­ceu­ti­che e, più di recente, con Coca Cola e McDo­nald (solo per citare le più note). I governi devono ripren­dere in mano la barca, prima che affondi sotto il peso della plu­to­cra­zia e del con­flitto di inte­resse. È utile che i Brics si attrez­zino a que­sto scopo.



Related Articles

Grecia. Tsipras al lavoro per lasciarsi alle spalle i «macellai» della Troika

Loading

Le politiche europee hanno provocato nel paese uno tsunami sociale. L’addio ai contratti collettivi e 14 tagli delle pensioni: la ricetta per suicidi e disoccupazione. Ora il premier prova a risollevare Atene

Istat. Italiani sempre più poveri: 18 milioni a rischio

Loading

Istat. Un cittadino su tre vive gravi privazioni materiali o è esposto al pericolo di esclusione sociale. Camusso (Cgil): «Invertire subito la rotta su occupazione e aumento dei salari»

Il segretario Cgil: Non si salva l’Italia se non si fa crescere il lavoro

Loading

Una vigilia di Natale in piazza, dove abbiamo allestito un grande albero, l’Albero del lavoro, delle storie del lavoro. Per dire che la nostra mobilitazione continua, e continuerà  ancora, per chiedere di cambiare le scelte più inique contenute nella manovra e per ridare un futuro al Paese ripartendo dai giovani e dal lavoro.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment