Biocidio. Ambiente, il malato dimenticato

by redazione | 15 Maggio 2014 10:42

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A Bre­scia ci si ammala di tumore più che in ogni altra città ita­liana e la cor­re­la­zione tra neo­pla­sie e espo­si­zione a Pcb e dios­sine è accer­tata nono­stante le ripe­tute smen­tite delle Asl locali. A Taranto, tra il 2003 e il 2010 il tasso di mor­ta­lità è stato mag­giore, rispetto al resto della Puglia, dell’11% per gli uomini e dell’8% per le donne. A Terni, nello stesso periodo, si regi­strano 265 morti, 199 malati di tumore e 3.291 rico­veri in più rispetto ai valori regio­nali, men­tre l’aumento dei meso­te­liomi porta il mar­chio dell’industria side­rur­gica ter­nana. Nei due Sin Cam­pani, Lito­rale Domi­zio Fle­greo e Agro Aver­sano, i risul­tati, sep­pur rela­tivi a soli 19 comuni su 77, con­fer­mano la ver­ti­gi­nosa cre­scita dell’incidenza tumo­rale più volte denun­ciata dalla popolazione.

Sono solo alcune delle evi­denze emerse dalla pub­bli­ca­zione del 3° Rap­porto Sen­tieri – Stu­dio epi­de­mio­lo­gico nazio­nale dei ter­ri­tori e degli inse­dia­menti espo­sti a rischio da inqui­na­mento – curato dall’Iss e dall’Associazione ita­liana regi­stri tumori. Il rap­porto prende in esame mor­ta­lità, inci­denza onco­lo­gica e rico­veri ospe­da­lieri in 18 siti con­ta­mi­nati, indi­vi­duati tra le 44 aree oggetto del Rap­porto del 2011 sulla base dell’esistenza di un regi­stro tumori. I risul­tati dise­gnano il qua­dro a tinte fosche di un paese avve­le­nato da poli indu­striali, cen­trali ener­ge­ti­che e siti di smal­ti­mento e con­fer­mano l’emergenza sani­ta­ria vis­suta da cen­ti­naia di comunità.

Tra le prin­ci­pali pato­lo­gie la cui inci­denza è in aumento il rap­porto indi­vi­dua tumori a pol­moni, pleura, pelle, mam­mella, lin­fo­ghian­dole e fegato. La geo­gra­fia della deva­sta­zione ambien­tale made in Italy si com­pone di 59 aree vaste indi­vi­duate negli anni dal mini­stero dell’Ambiente e defi­nite Sin – siti di inte­resse nazio­nale per le boni­fi­che (poi in parte declas­sati) in cui vivono circa 10 milioni di per­sone: un sesto della popo­la­zione nazio­nale. Accanto ad essi, sono circa 15.000 i siti minori con­ta­mi­nati e comun­que da risa­nare. L’allarme è raf­for­zato dagli ultimi dati dif­fusi dall’European Com­mu­nity Health Indi­ca­tors (Echi) secondo cui, pur essendo più lon­gevi, l’aspettativa di vita sana in Ita­lia è let­te­ral­mente crol­lata negli ultimi 10 anni pas­sando da ben sopra a ben sotto la media euro­pea. Tra le prio­rità dell’agenda poli­tica nazio­nale le boni­fi­che di cui tali aree avreb­bero urgente biso­gno non appa­iono. Né l’uscita del rap­porto Sen­tieri ha sti­mo­lato dibat­titi sui media o nei salotti politici.

Eppure solo sei mesi fa, il 16 novem­bre, per le strade di Napoli oltre 100mila per­sone ave­vano por­tato in piazza e sotto i riflet­tori della stampa la dram­ma­ti­cità della situa­zione cam­pana, denun­cian­done respon­sa­bi­lità pub­bli­che, cri­mi­nali e impren­di­to­riali, chie­dendo l’avvio di pro­cessi di boni­fica imme­diati e sotto con­trollo popo­lare e misure straor­di­na­rie per rispon­dere all’allarme sani­ta­rio. Un allarme cui i comi­tati cam­pani hanno dato il nome di Bio­ci­dio, per sot­to­li­neare la vio­la­zione dei diritti alla salute ed alla vita di chi è costretto a vivere in zone contaminate.

Nel frat­tempo la cam­pa­gna Stop Biocidio ha coin­volto altri nodi ter­ri­to­riali, dal Lazio all’Abruzzo, da Taranto a Bre­scia a Parma, impe­gnati cia­scuno in ver­tenze ter­ri­to­riali con­tro poli e impianti con­ta­mi­nanti. Ver­tenze e reti che si mobi­li­te­ranno tutte assieme domani, a sei mesi esatti dal fiu­mein­piena, rispon­dendo all’appello lan­ciato dai comi­tati cam­pani per una gior­nata di azione dif­fusa in tutto il paese che metta al cen­tro crisi ambien­tali e salute. Il giorno suc­ces­sivo, 17 mag­gio, sarà invece Roma ad ospi­tare la mani­fe­sta­zione nazio­nale lan­ciata dal Forum dell’Acqua e rac­colta da un’ampia coa­li­zione di realtà sociali per la difesa dei beni comuni da spe­cu­la­zioni, pri­va­tiz­za­zioni e deva­sta­zioni ambien­tali. All’interno del cor­teo che par­tirà alle 14 da piazza della Repub­blica, un ampio spez­zone uni­ta­rio rac­con­terà le lotte ambien­tali in corso con l’obiettivo di denun­ciare che la prima vera crisi di cui occu­parsi e pre­oc­cu­parsi è quella che con­danna nel silen­zio regioni intere del paese a una morte lenta, un Bio­ci­dio appunto.
* Asso­cia­zione A Sud–www?.asud?.net

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