Biocidio. Ambiente, il malato dimenticato

Loading

A Bre­scia ci si ammala di tumore più che in ogni altra città ita­liana e la cor­re­la­zione tra neo­pla­sie e espo­si­zione a Pcb e dios­sine è accer­tata nono­stante le ripe­tute smen­tite delle Asl locali. A Taranto, tra il 2003 e il 2010 il tasso di mor­ta­lità è stato mag­giore, rispetto al resto della Puglia, dell’11% per gli uomini e dell’8% per le donne. A Terni, nello stesso periodo, si regi­strano 265 morti, 199 malati di tumore e 3.291 rico­veri in più rispetto ai valori regio­nali, men­tre l’aumento dei meso­te­liomi porta il mar­chio dell’industria side­rur­gica ter­nana. Nei due Sin Cam­pani, Lito­rale Domi­zio Fle­greo e Agro Aver­sano, i risul­tati, sep­pur rela­tivi a soli 19 comuni su 77, con­fer­mano la ver­ti­gi­nosa cre­scita dell’incidenza tumo­rale più volte denun­ciata dalla popolazione.

Sono solo alcune delle evi­denze emerse dalla pub­bli­ca­zione del 3° Rap­porto Sen­tieri – Stu­dio epi­de­mio­lo­gico nazio­nale dei ter­ri­tori e degli inse­dia­menti espo­sti a rischio da inqui­na­mento – curato dall’Iss e dall’Associazione ita­liana regi­stri tumori. Il rap­porto prende in esame mor­ta­lità, inci­denza onco­lo­gica e rico­veri ospe­da­lieri in 18 siti con­ta­mi­nati, indi­vi­duati tra le 44 aree oggetto del Rap­porto del 2011 sulla base dell’esistenza di un regi­stro tumori. I risul­tati dise­gnano il qua­dro a tinte fosche di un paese avve­le­nato da poli indu­striali, cen­trali ener­ge­ti­che e siti di smal­ti­mento e con­fer­mano l’emergenza sani­ta­ria vis­suta da cen­ti­naia di comunità.

Tra le prin­ci­pali pato­lo­gie la cui inci­denza è in aumento il rap­porto indi­vi­dua tumori a pol­moni, pleura, pelle, mam­mella, lin­fo­ghian­dole e fegato. La geo­gra­fia della deva­sta­zione ambien­tale made in Italy si com­pone di 59 aree vaste indi­vi­duate negli anni dal mini­stero dell’Ambiente e defi­nite Sin – siti di inte­resse nazio­nale per le boni­fi­che (poi in parte declas­sati) in cui vivono circa 10 milioni di per­sone: un sesto della popo­la­zione nazio­nale. Accanto ad essi, sono circa 15.000 i siti minori con­ta­mi­nati e comun­que da risa­nare. L’allarme è raf­for­zato dagli ultimi dati dif­fusi dall’European Com­mu­nity Health Indi­ca­tors (Echi) secondo cui, pur essendo più lon­gevi, l’aspettativa di vita sana in Ita­lia è let­te­ral­mente crol­lata negli ultimi 10 anni pas­sando da ben sopra a ben sotto la media euro­pea. Tra le prio­rità dell’agenda poli­tica nazio­nale le boni­fi­che di cui tali aree avreb­bero urgente biso­gno non appa­iono. Né l’uscita del rap­porto Sen­tieri ha sti­mo­lato dibat­titi sui media o nei salotti politici.

Eppure solo sei mesi fa, il 16 novem­bre, per le strade di Napoli oltre 100mila per­sone ave­vano por­tato in piazza e sotto i riflet­tori della stampa la dram­ma­ti­cità della situa­zione cam­pana, denun­cian­done respon­sa­bi­lità pub­bli­che, cri­mi­nali e impren­di­to­riali, chie­dendo l’avvio di pro­cessi di boni­fica imme­diati e sotto con­trollo popo­lare e misure straor­di­na­rie per rispon­dere all’allarme sani­ta­rio. Un allarme cui i comi­tati cam­pani hanno dato il nome di Bio­ci­dio, per sot­to­li­neare la vio­la­zione dei diritti alla salute ed alla vita di chi è costretto a vivere in zone contaminate.

Nel frat­tempo la cam­pa­gna Stop Biocidio ha coin­volto altri nodi ter­ri­to­riali, dal Lazio all’Abruzzo, da Taranto a Bre­scia a Parma, impe­gnati cia­scuno in ver­tenze ter­ri­to­riali con­tro poli e impianti con­ta­mi­nanti. Ver­tenze e reti che si mobi­li­te­ranno tutte assieme domani, a sei mesi esatti dal fiu­mein­piena, rispon­dendo all’appello lan­ciato dai comi­tati cam­pani per una gior­nata di azione dif­fusa in tutto il paese che metta al cen­tro crisi ambien­tali e salute. Il giorno suc­ces­sivo, 17 mag­gio, sarà invece Roma ad ospi­tare la mani­fe­sta­zione nazio­nale lan­ciata dal Forum dell’Acqua e rac­colta da un’ampia coa­li­zione di realtà sociali per la difesa dei beni comuni da spe­cu­la­zioni, pri­va­tiz­za­zioni e deva­sta­zioni ambien­tali. All’interno del cor­teo che par­tirà alle 14 da piazza della Repub­blica, un ampio spez­zone uni­ta­rio rac­con­terà le lotte ambien­tali in corso con l’obiettivo di denun­ciare che la prima vera crisi di cui occu­parsi e pre­oc­cu­parsi è quella che con­danna nel silen­zio regioni intere del paese a una morte lenta, un Bio­ci­dio appunto.
* Asso­cia­zione A Sud–www?.asud?.net



Related Articles

Il governo criminale del territorio

Loading

CEMENTICIDIO
Di fronte alle cronache angosciose che arrivano dalla Sardegna l’animo è agitato da sentimenti contrastanti. Si vorrebbe tacere per rispetto dei tanti, troppi morti, alcuni dei quali bambinelli, strappati dalle mani disperate dei padri dalla furia delle acque. Ma si vorrebbe anche urlare per la rabbia e lo sdegno, perché ormai da troppi anni sciagure territoriali consimili punteggiano il nostro calendario civile. Chi se ne ricorda? 

“I fondi per i profughi ormai non bastano più” Dall’Onu alla Croce rossa scatta l’allarme aiuti

Loading

La crisi siriana ha aperto un buco nel bilancio delle Nazioni Unite di 3,5 miliardi di dollari. Allo stremo anche le Ong: “Gli Stati devono dare prova di umanità”

Referendum tradito, una lettera al Colle e alla Guardasigilli

Loading

ACQUA PUBBLICA
Pubblichiamo il testo della lettera inviata al presidente della Repubblica, al presidente della Corte costituzionale e al ministro della Giustizia sul mancato rispetto dei risultati referendari sull’acqua e la privatizzazione dei servizi pubblici locali.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment