Attacchi e frenate, sul palco i due volti di Grillo

Attacchi e frenate, sul palco i due volti di Grillo

Loading

ROMA — Davanti alla folla di piazza San Giovanni Beppe Grillo esordisce così: «Al confronto dei miei parlamentari sono piu moderato di Casini. Sono diventato un democristiano». E in effetti per il finale di campagna il capo dei 5 Stelle sceglie di alternare i soliti insulti a un registro più morbido, con pochi attacchi frontali e molto vittimismo, trasformando le minacce recenti in un gioco, una presa in giro liberatoria, dopo «anni che ci deridono». Lo fa davanti a una piazza gremita, spalleggiato da Gianroberto Casaleggio. Con cappellino e impermeabile, il «guru» alza il tasso emotivo, parlando dell’intervento subìto e dei motivi per vivere: «Uno di questi è stare qui». Casaleggio riprende la polemica con Matteo Renzi su Berlinguer: «Lui riempì questa piazza, come noi oggi. Parlò della questione morale: ma il Pd di oggi è per la questione immorale». E incita la folla: «Gridate tutti “Berlinguer Berlinguer”, in modo che lo sentano fino a Palazzo Chigi».
Grillo, dunque, decide di mostrare anche il suo volto rassicurante, pur senza rinunciare a qualche affondo. Accarezza, invece di mordere. Parla invece di gridare. E ci scherza sopra: «Ma perché urlo sempre?». La spiegazione di tanta esibizione di moderatismo, seppure mista ai soliti insulti, è marketing elettorale: «Vorrei tranquillizzare quelli della mia età. Berlusconi va in tv a terrorizzare gli ottantenni. Sono 22 milioni di pensionati, alcuni seguono ancora Berlusconi. Hanno paura di noi: ma di cosa? Si dicono: perché sfasciare tutto, in fondo campo, ho una pensione, low cost. Ma è il momento di pensare ai vostri figli, ai vostri nipoti. Senza paura». Grillo attacca Berlusconi: «Ha detto una cosa inquietante: se vince il M5S ci saranno disordini. Ma una frase così la sentivamo dire da Toto Riina. Berlusconi, a chi ti riferivi? Che cos’è, un pizzino?». Poi nega di volere una vendetta: «Non siamo vendicativi, vogliamo giustizia». Stasera le stoccate si alternano ai colpi di fioretto: «Renzi mi fa pena, ieri era a piazza del Popolo senza popolo». A SkyTg24 confessa: «Sull’euro la mia opinione è diversa da Casaleggio: lui vuole rimanere, io no. Decideranno gli iscritti».
Ma il clima intorno a Grillo è tutt’altro che moderato. In un cartello si legge: «I grillini al governo, i corrotti all’inferno». La folla: «Chi non salta ebetino è». Alessandro Di Battista parla di «pulizia etica». Sul palco, prima delle scatenate Gal, c’è Fabrizio Moro che si scaglia contro il presidente della Repubblica: «Io schifo Napolitano, non il politico ma l’essere umano». Parla anche Elio Lannutti, storico difensore dei consumatori, ex senatore dell’Idv: «Grillo è a capo di un nuovo Cln che ci libererà dal fascismo. Perché questo è fascismo economico. Renzi è un incrocio tra Wanna Marchi e il mago Do Nascimiento». Lannutti è sicuro: «Devono avere paura: tra poco le inchieste si metteranno in moto». È il doppio volto del grillismo. Vendetta sì, ma morbida. Per questo il famoso processo a giornalisti e politici diventa per Grillo (che a sera rinuncia alla tribuna elettorale in diretta) «un giochino, uno sputo digitale per divertirci un po’, niente di fisico». Del resto, rivendica il francescanesimo del Movimento («Anche papa Francesco si è iscritto al blog»). E Casaleggio conclude così, emulando papa Giovanni: «Stasera, quando tornerete a casa , troverete qualcuno che non è voluto venire: fate loro una carezza e dite che è la carezza del Movimento» .
Alessandro Trocino


Tags assigned to this article:
Beppe GrilloGianroberto CasaleggioM5S

Related Articles

Missili nucleari in Europa, a volte ritornano

Loading

Pochi giorni fa, il 6 novembre, la Lockheed Martin (la stessa che produce gli F-35) ha firmato un primo contratto da 340 milioni di dollari con lo US Army per la produzione di missili a medio raggio, anche a testata nucleare, progettati per essere installati in Europa. I missili di tale categoria erano stati proibiti dal Trattato Inf

Elezioni presidenziali «libere» sorvegliate a distanza da Saleh

Loading

«È un giorno storico per lo Yemen. Voltiamo pagina e apriamo un nuovo capitolo nel quale scriveremo il futuro del paese», ha proclamato ieri con orgoglio Abd Rabbo Mansour al Hadi, candidato unico alle presidenziali, mentre votata in un seggio della capitale Sanaa.

Bersani: “Governo al buio, agire con equità ”

Loading

Fini: allibito da Tremonti. Confindustria: misure ancora confuse. La Cgil attacca. Casini: “Errore clamoroso aver tolto l’Ici” Camusso: “Uno schiaffo ai giovani” 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment