Il Papa dona a Yatseniuk la penna per siglare la pace

Il Papa dona a Yatseniuk la penna per siglare la pace

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ROMA — Giornata densa di impegni, quella del premier ucraino Arseny Yatseniuk, ieri, a Roma, dove ha incontrato l’omologo italiano Matteo Renzi e papa Francesco. Densa di impegni, e colloqui, ma breve: la crisi nel suo Paese lo ha costretto a riprendere la strada di casa alle 15, rinunciando alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II oggi in Vaticano.
Prima visita a Palazzo Chigi, alle 9 e 45. Yatseniuk è stato ricevuto dal presidente del Consiglio che gli ha espresso forte sostegno da parte dell’Italia al processo di riforme politiche ed economiche portate avanti dal governo di Kiev. All’indomani della dichiarazione dei G7, Renzi e il premier ucraino hanno convenuto sulla necessità di rispettare gli accordi di Ginevra («scioglimento dei gruppi armati illegali», «riconsegna» degli edifici governativi occupati, «sgombero» di strade e piazze presidiate e «amnistia per tutti i manifestanti», tranne per coloro che hanno commesso «gravi reati»). Renzi, spiega una nota di Palazzo Chigi, ha ribadito la forte aspettativa della comunità internazionale che le elezioni presidenziali in Ucraina possano svolgersi nella data prevista del 25 maggio prossimo. Il colloquio, al quale hanno preso parte anche il ministro degli Esteri Federica Mogherini e il collega Andrii Deshchytsia, è stato l’occasione per ribadire gli ottimi rapporti tra Italia e Ucraina.
Subito dopo, il capo del governo di Kiev si è recato in Vaticano dove è stato ricevuto da papa Francesco. Yatseniuk ha portato in dono una foto di piazza Maidan, mentre il Papa gli ha regalato una penna esprimendo un augurio: «Spero che con questa penna lei firmi la pace». Francesco ha anche manifestato l’auspicio che «tutte le parti interessate collaborino costruttivamente per il ripristino della stabilità politica e sociale del Paese, nell’ambito del diritto internazionale, e promuovano l’intesa tra i popoli della regione».


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