M5S, Grillo scomunica l’inquieto Pizzarotti Il duello spacca il web

by redazione | 9 Aprile 2014 11:15

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MILANO — Contrasti, ipotesi, attese. Il presente e il futuro dei Cinque Stelle sembra tutto concentrato in queste tre parole. Con il pensiero rivolto a Gianroberto Casaleggio, ieri il Movimento ha vissuto un’altra giornata complessa. Una partita giocata su più tavoli contemporaneamente. A Roma si è tenuta una riunione congiunta di deputati e senatori per le strategie in vista della campagna elettorale: si parla di una grande sorpresa (ancora in discussione tra i pentastellati) per maggio. E non solo. Anche dell’atteggiamento da tenere — se accelerare o meno — in vista di un referendum sull’euro. Ma l’orizzonte parlamentare è segnato anche dalla scelta del nuovo capogruppo a Palazzo Madama, la prima dopo la fuoriuscita dei dissidenti: al ballottaggio, previsto oggi, ci sono Maurizio Buccarella, favorito dagli ortodossi, e la meno allineata Bulgarelli. L’esito non appare scontato.
Le ipotesi non interessano solo gli ambienti romani. Per quella che sarà la collocazione a Bruxelles del Movimento prende quota uno scenario — come viene definito da una fonte vicina ai pentastellati — in cui «i Cinque Stelle siano capofila di un gruppo con partiti numericamente meno rilevanti». E spiega: «Non accetteremo di mischiarci con gruppi storici, vogliamo rimanere slegati da logiche». Per ora si tratta si tratta di un’idea, una suggestione abbastanza condivisa dai fedelissimi al punto da essere stata esposta a grandi linee in piazza in un comizio in Campania nello scorso fine settimana. Intanto, ieri Beppe Grillo ha rilanciato la raccolta fondi di un milione di euro per la campagna elettorale: «Contribuiremo tutti, 5, 10, 20, 1.000. Pochi ma buoni, pochi da tutti».
Ma a far discutere ieri è stata la «scomunica» via blog del capo politico del Movimento a Federico Pizzarotti. Il leader è tornato a criticare il sindaco di Parma con un post. «Per essere candidati con il M5S è sufficiente rispettare i requisiti di iscrizione ed essere cittadini italiani incensurati. Non devi essere conosciuto da qualcuno, che sia egli il primo dei sindaci o l’ultimo degli attivisti», dice Grillo. Che poi attacca: «Capitan Pizza (così apostrofa il sindaco, ndr ) però non è d’accordo con quelle stesse regole che l’hanno portato a essere sindaco di Parma». Il leader cita un video in cui Pizzarotti esprimeva perplessità sulle candidature per le Europee, per poi concludere: «Aspetto i risultati». Lapidario il capo politico dei Cinque Stelle: «E allora perché parli?». Il sindaco solo pochi giorni fa aveva usato toni concilianti bollando le discussioni come «polemiche montate ad arte, che hanno volutamente cambiato il senso delle mie parole, forse per cercare di spaccarci, o di mettermi in contrapposizione con Beppe». Ora la frattura tra i due appare più netta e spacca di fatto in due anche il popolo del web. Pizzarotti preferisce non commentare il post. I contatti sono flebili: fino a ieri in serata non c’è stato nessun filo diretto tra leader e sindaco per chiarirsi. Molte, anche qui, le ipotesi che circolano sull’affondo e sul silenzio: si va dalla volontà del leader di «ricollocare» Pizzarotti nel suo ambito (circoscritto alla Città ducale) al desiderio — come circola a Parma — di evitare una escalation di polemiche dannosa per i Cinque Stelle.
Emanuele Buzzi

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