L’espansione del terzo settore produce ricchezza in tempo di crisi

L’espansione del terzo settore produce ricchezza in tempo di crisi

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LUCCA — La notizia è buona e anche sorprendente. Non solo il volontariato ha resistito alla crisi, ma è cresciuto ed è più forte di prima. Lo dimostra uno studio, con tanto di cifre e proiezioni, che sarà presentato e discusso oggi alla prima giornata del Festival nazionale del Volontariato di Lucca, una quattro giorni (da oggi sino a domenica, Real Collegio) che raduna gli stati generali del terzo settore in Italia. Ci saranno due ministri, Giuliano Poletti (Lavoro) e Stefania Giannini (Istruzione), il presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che sabato inaugurerà il nuovo canale «Corriere Sociale», dedicato al terzo settore, di Corriere.it . Non mancheranno momenti culturali e ricreativi. Con Maria Grazia Cucinotta, che oggi inaugurerà il festival, e Giobbe Covatta che lo chiuderà domenica, due personaggi che sono anche firme del blog «Buonenotizie» di Corriere.it .
Partendo dallo studio del Centro nazionale per il volontariato e della Fondazione volontariato e partecipazione, il summit di Lucca sarà anche un’occasione per misurare lo stato di salute del settore.
«Dati positivi — anticipa il presidente del Cnv Edoardo Patriarca — che forniscono spunti di riflessione e di azione. Da una parte osserviamo che si rafforza l’autonomia di questo mondo dal settore pubblico, in un’ottica sussidiaria sempre più matura. Dall’altra si comprende come il volontariato abbia ormai già reagito in maniera decisa alla crisi, cercando nuove risorse, economiche e umane, per portare avanti la sua imprescindibile opera di solidarietà».
Insomma, come sottolinea anche il presidente della Fondazione, Alessandro Bianchini, ormai il «volontariato è un fenomeno maturo e consolidato, una colonna portante del nostro sistema democratico».
Così, sfogliando il dossier, si scopre che nonostante la congiuntura negativa, lo stato di salute economica delle organizzazioni di volontariato (Odv) è buono e più della metà dei circa 2 mila presidenti intervistati (56,6%) ritiene stabile o equilibrata la situazione economica-patrimoniale della propria organizzazione. Solo una quota minima di organizzazioni (tra lo 0,6% e il 2,2%) dichiara di avere difficoltà a saldare i debiti contratti verso terzi.
E tutto questo accade in un momento di gravissima sofferenza nella riscossione di crediti verso privati e soprattutto nei confronti dell’amministrazione pubblica.
Note positive anche dalla crescita dei volontari che aumentano in un terzo delle organizzazioni e restano stabili nelle altre. Con una buona percentuale di giovani (in media, il 25,3% dei volontari ha meno di 35 anni) che però è rimasto fermo alle cifre del 2011. La stabilità delle ore dedicate dai volontari all’Odv caratterizza il 60,0% delle organizzazioni; l’aumento il 29,5%. Insomma, come si legge nello studio, «meno di un’organizzazione su 10 ha visto nel 2013 diminuire la quantità di impegno profuso dai propri membri».
Marco Gasperetti, Luca Mattiucci


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