Finiti i soldi dei soccorsi ai barconi di migranti

Finiti i soldi dei soccorsi ai barconi di migranti

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ROMA — Sono centinaia ogni giorno, dall’inizio dell’anno ne sono già arrivati più della metà di quanti ne erano sbarcati in tutto il 2013. Usano mezzi di fortuna, alcuni fanno soltanto una prima parte del viaggio e poi chiedono soccorso consapevoli che una nave andrà a prenderli nel più breve tempo possibile. Sono 21.728 i migranti approdati in Italia fino a ieri e adesso il governo dovrà decidere che cosa fare. Perché gli stanziamenti per l’operazione «Mare Nostrum» sono finiti, ma sulle coste libiche ci sono centinaia di migliaia di persone in attesa di salpare e il rischio è che ci siano altri naufragi, proprio come è accaduto nei mesi scorsi fino alla decisione di pattugliare il Mediterraneo con un impegno straordinario di uomini e mezzi. E perché il dispositivo costa circa 300 mila euro al giorno, ben 9 milioni di euro al mese. E dunque bisogna reperire al più presto nuove risorse, stabilire come e dove trovarle. Compresa l’ipotesi, sia pur con poca speranza, di rinnovare l’appello all’Europa. Soprattutto si deve superare l’ostilità della Lega che, con l’appoggio di Forza Italia, chiede di «bloccare la missione» e le dimissioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano «stampella dell’esecutivo di sinistra». Ma bisogna anche riorganizzare l’accoglienza in vista di possibili ondate nelle prossime settimane, già paventate nei notam trasmessi dagli ufficiali di collegamento che si trovano negli Stati d’origine. Anche per far fronte alle fughe di quegli stranieri che fanno perdere le proprie tracce poche ore essere giunti nelle strutture e aver presentato la richiesta di asilo.
Sbarchi e fughe
Nelle ultime 24 ore sono stati oltre 800 gli stranieri giunti nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, ma 300 hanno lasciato poco dopo il centro «San Pietro» dove erano stati trasferiti. Su quasi 22 mila persone sbarcate nel nostro Paese dall’inizio dell’anno, oltre 20mila sono partite dalla Libia, lì dove si ammassano gli stranieri che risalgono dall’Africa subsahariana, ma anche quelli che vanno via da Egitto e Tunisia. Provengono quasi tutti dall’Eritrea e dal altre martoriate dalla guerra, dunque hanno diritto allo status di rifugiati.
Ottengono il primo documento di riconoscimento provvisorio e poi vanno via perché per molti di loro l’Italia è soltanto un luogo di transito. Però c’è anche chi non ce la fa, chi spera di trovare qui il proprio futuro. E poi ci sono le donne, i bambini. Secondo i dato forniti dall’organizzazione «Terres des hommes» nel 2013 sono approdati circa 8 mila minori non accompagnati e quest’anno il numero rischia di essere ampiamente superato.
«Fermare i soccorsi»
Il segretario del Carroccio Matteo Salvini è lapidario: «Presenteremo subito la proposta di sospendere l’operazione perché i cittadini italiani finiscono per finanziare gli scafisti e l’invasione delle nostre coste». Si allinea Forza Italia con Maurizio Gasparri che parla di «costosa e demenziale operazione da sospendere, visto che ormai siamo alla farsa della segnalazione delle partenze da parte degli scafisti per far scattare l’intervento delle navi».
Laura Bianconi del Nuovo Centrodestra sottolinea «l’assenza di responsabilità della Lega e di alcuni esponenti di Fi, che sfruttano ogni occasione per lanciare soltanto slogan, mentre “Mare Nostrum” ha consentito di salvare decine di migliaia di vite umane, in uno scenario geopolitico completamente stravolto dalle primavere arabe». E dal Partito Democratico Edoardo Patriarca rincara la dose perché «finché la Lega ragionerà in questo modo non ci potrà essere un confronto sereno su un tema così cruciale. Siamo in un contesto internazionale e l’Italia, in un quadro di maggiore collaborazione europea, può fare la sua parte per accogliere chi ha diritto all’asilo».
Fiorenza Sarzanini


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