Droghe, il caso Serpelloni e quel dipartimento da 50 milioni di euro
ROMA – La mancata riconferma da parte di Matteo Renzi del capo del dipartimento Politiche antidroga Serpelloni sta diventando un caso politico che spacca la maggioranza di governo. Tra Partito democratico e Nuovo centro destra c’è disaccordo totale su chi debba guidare da oggi in poi un dipartimento che non svolge unicamente un ruolo tecnico, ma che gestisce, in qualche modo, anche le politiche antidroga del Paese. Come? Attraverso i cospicui fondi che ha a disposizione con cui finanzia ricerche, progetti di prevenzione e sensibilizzazione e altro ancora, in alcuni casi attraverso l’affidamento diretto dei progetti: in quattro anni, dal 2010 al 2013 il dipartimento Politiche antidroga ha distribuito fondi per oltre 52 milioni di euro (come si evince proprio dallo stesso curriculum vitae di Serpelloni), che in tempi di spending review non sono poi così pochi e soprattutto vale la pena che vengano utilizzati nel migliore dei modi. Intanto, mentre la politica fatica a decidere sulle sorti del Dpa, Serpelloni continua a frequentare il suo ufficio nel Dipartimento in zona San Giovanni a Roma, secondo alcuni entrando con un badge da visitatore, nonostante a Redattore Sociale Serpelloni abbia dichiarato di “dipendere nuovamente dalla Ulss di Verona dal 9 aprile” e di essere “formalmente in ferie”. Oggi precisa però d”eessere qui perché mi hanno chiesto una consulenza, ma a titolo non oneroso”.
I conti sono presto fatti e grazie alle regole sulla trasparenza è possibile andare a individuare tutti i beneficiari riportati sul sito di Palazzo Chigi, nella sezione Amministrazione trasparente. Prima grossa fetta delle risorse gestite dal Dipartimento di Serpelloni è quella dei fondi gestiti col Piano progetti 2010 attraverso 49 progetti e budget di 26 milioni di euro circa. Poi nel 2011, altri 30 progetti con un budget di 9 milioni. Nel 2012, il Dpa dispone di 11 milioni da assegnare a 48 progetti ed infine altri 6 milioni per 29 progetti finanziati nel 2013. Oltre 150 progetti finanziati, di cui circa una novantina riportati sul sito di Palazzo Chigi.
Tra questi, il progetto quadriennale “Sind Support” per il supporto all’implementazione ed avvio del “Sistema Informativo Nazionale sulle Dipendenze” (Sind, appunto). Costo del progetto, un milione di euro. Assegnatario, invece, il consorzio Cueim che, precisa Serpelloni, col Dipartimento ha una lunga storia di collaborazioni. Il Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale avrebbe avuto già progetti dal Dipartimento Politiche antidroga per 1,9 milioni di euro con l’allora ministro alla Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, e “senza gara”, afferma Serpelloni in una intervista pubblicata ieri sul quotidiano Il Manifesto. Al Cueim, però, negli anni della gestione Giovanardi-Serpelloni, continuano ad arrivare nuovi progetti. Tra i dati pubblicati, emerge che il Dpa ha assegnato al Cueim progetti per un totale di oltre 3,3 milioni di euro dal 2010 ad oggi. Coincidenza o meno, c’è da dire anche che il Consorzio è sì un organizzazione che vede tra i fondatori e sostenitori circa 25 università italiane, ma tra i fondatori c’è proprio l’università di Verona. Tra i soci sostenitori, poi, c’è anche l’Azienda ULSS 20 di Verona, dove Serpelloni ha lavorato prima di giungere al Dipartimento Antidroga. Tuttavia, Serpelloni giura di aver saputo da poco della provenienza del Consorzio e sempre sul Manifesto afferma “che il Cueim era di Verona, l’ho scoperto l’anno scorso”.
Ma se il Cueim raccoglie così tante realtà accademiche da poter giustificare l’affidamento di progetti di ricerca, tra i più costosi progetti finanziati dal Dpa di cui si ha traccia è singolare il milione di euro affidato ad un istituto scolastico di Napoli, e per l’esattezza la Scuola secondaria di primo grado Tito Livio. Un milione di euro per finanziare un progetto di due anni che prevede “interventi informativi ed educativi per la prevenzione dell’incidentalità stradale alcol e droga correlata”. Un milione e mezzo, invece, il Dpa l’ha affidato all’Università di Bologna, Alma mater studiorum, a cui il Dipartimento ha affidato le tre indagini con cui lo Stato italiano monitora l’uso delle sostanze stupefacenti tra la popolazione: cioè il Progetto GPS-DPA 2014 per la realizzazione di una indagine sul consumo di sostanze psicotrope nella popolazione generale 18-64 anni e gioco d’azzardo nella popolazione 18-79 anni (212.000 euro) e il Progetto SPS-DPA per la realizzazione di una indagine sul consumo di sostanze psicotrope sul gioco d’azzardo e sui fattori di rischio per l’assunzione di sostanze stupefacenti nella popolazione studentesca 15 – 19 anni, (132.000 euro), oltre al Progetto PDU-DPA 2014 per la stima dei consumatori con bisogno di trattamento (100.050 euro). Un altro milione di euro, invece, è andato all’International Training Centre of the International Labour Organisation di Torino, con due progetti.
Su circa un terzo dei progetti (33 su oltre 90) di cui sul sito di Palazzo Chigi sono riportati accordi, rientra a vario titolo l’Azienda Ulss 20 di Verona, spesso come coordinamento operativo, ma a volte anche come collaborazione. Il nome della Ulss di Verona, infine, ritorna quasi nella metà dei 22 siti internet messi in piedi da Serpelloni e come se non bastasse, andando a cliccare tra i credits di alcuni siti emerge anche che tra le società sviluppatrici dei siti internet ce ne sono diverse proprio di Verona, come si può vedere sia sui canali Droganews, Consorzio etico Valore e salute, Droga no grazie, Diagnosi precoce, Gambling sviluppati da Awb Informatica di Verona, che sul sistema di Allerta precoce, sviluppato dalla Ciditech di Vigasio, provincia di Verona. La gran parte dei siti internet rimanenti, infine, è stato curato dal sistema Dronet.org, fondato anni fa da Serpelloni e realizzato dall’Azienda Ulss 20 Verona e dalla sua “web division”.
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dr. serpelloni a questo governo non piace chi lavora bene e onestamente se lei dice la verita sulle droghe e distingue i farmaci terapeutici come non droghe allora sbaglia perche e un danno per il governo perche loro guadagnano miliardi rovinano un sacco di gente falsificando analisi di laboratorio e cartelle cliniche rinviandoti 3/4 volte a ripetere analisi e sono soldi che ti rubano oltre a farti perdere posti di lavoro e togliere documenti .se lei racconta come devono essere eseguite le analisi e dice la verita’ fa perdere soldi allo stato alle motorizzazioni e ministero trasporti a questo punto viene cacciato .se vuole lavorare per il governo deve essere disonesto.a me mi anno sequestrato la patente x8 anni per un farmaco terapeutico specifico per incidente sul lavoro secondo loro ero un drogato farmaco luminale una compressa la sera .con tutto un decreto del senato esclude dal controllo del farmaco a scopo terapeutico e che non possa essere usato per atri motivi