by redazione | 13 Aprile 2014 20:52
Bandiere rosse in Place de la République per l’avvio della campagna elettorale del Front de Gauche alle europee del 25 maggio, per lottare contro l’austerità generalizzata. Varie migliaia di persone hanno sfilato ieri pomeriggio a Parigi. Alla manifestazione era presente il greco Alexis Tsipras, leader di Syriza. Pierre Laurent del Pcf e Jean-Luc Mélenchon del Parti de Gauche hanno messo da parte le tensioni esplose in occasione delle municipali per ritrovarsi assieme alla testa del corteo contro l’austerità. Tra gli organizzatori del corteo, c’era anche il Npa (Nuovo partito anticapitalista, ex trotzkista).
La manifestazione arriva a due settimane dalla nomina di Manuel Valls a primo ministro. «Hollande basta» diceva uno striscione in Place de la République. «Contro l’austerità, per l’uguaglianza e la condivisione delle ricchezze», hanno scandito i manifestanti. «Quando si è di sinistra si tassa la finanza», hanno ricordato migliaia di persone a Hollande, che appena eletto ha dimenticato molto in fretta l’annuncio fatto durante la campagna elettorale: «Il mio nemico è la finanza».
Il Front de Gauche, che ha ritrovato una certa unità in vista delle elezioni europee, dopo le lacerazioni del voto amministrativo (spaccatura e liste separate in varie città, a cominciare da Parigi, tra alleanze del Pcf con i socialisti per salvare una presenza nei comuni e liste autonome del Parti de Gauche di Mélenchon), ha voluto ricordare al governo che «quando si è di sinistra in Europa la dimensione umana viene prima di tutto». Il Front de Gauche, che ha lanciato venerdì sera la campagna per le europee, ha indicato Tsipras come suo candidato presidente della Commissione.
I Verdi non hanno partecipato alla manifestazione. Neppure il Partito socialista, ma solo ufficialmente, perché a titolo personale nel corteo c’erano alcuni esponenti di entrambe le formazioni. L’economista del Ps Liem Hoag Ngoc, per esempio, ha sfilato con il Front de Gauche per ricordare al governo che «Hollande ha sbagliato primo ministro», nominando Manuel Valls, un esponente della destra del Ps, «e ci impone una svolta che non è stata discussa», cioè una scelta liberal-socialista che importa in Francia le teorie di Gerhard Schroeder dieci anni dopo.
La sinistra del Partito socialista resta molto perplessa sulla scelta di Valls e intende farsi sentire. Una decina di deputati socialisti si sono astenuti al voto di fiducia al nuovo governo, per manifestare lo scontento nei confronti di una nomina che privilegia le relazioni con le imprese a scapito di quelle con i lavoratori. Valls dovrà applicare il Patto di Responsabilità voluto da Hollande, che tradotto in grandi linee significa una trentina di miliardi di sgravi di contributi al padronato, senza avere ottenuto per ora in cambio nessuna garanzia sull’aumento dell’occupazione.
La forte disoccupazione e la paura del futuro che genera questa situazione sono le principali cause dell’impennata del Fronte nazionale alle municipali di marzo, dove il Ps ha subito una sconfitta storica.
La manifestazione di ieri a Parigi, che è stata un successo, voleva segnare, nelle intenzioni degli organizzatori, anche la prima offensiva della sinistra per «riprendersi la piazza», dopo mesi di manifestazioni della destra francese contro i matrimoni omosessuali.
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