by redazione | 15 Aprile 2014 12:19
Quattro presidenti donna: la «rivoluzione rosa» nelle nomine ai vertici delle aziende big dello Stato, annunciata ieri mattina dal sottosegretario Graziano Delrio, si sarebbe realizzata. A presiedere Eni, Enel, Terna e Poste andrà infatti un poker di donne, già affermate manager e piuttosto conosciute: Emma Marcegaglia, imprenditrice e già numero uno di Confindustria, è stata designata alla poltrona più alta dell’Eni; Patrizia Grieco a quella dell’Enel, mentre a presiedere Poste Italiane andrà Luisa Todini. A Terna, infine, andrà la scienziata e imprenditrice Catia Bastioli.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi si è detto «particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile», mentre con una nota Palazzo Chigi ha fatto sapere che «per quanto riguarda gli emolumenti previsti per i nuovi presidenti di Enel, Eni, Finmeccanica e Poste Italiane, si proporrà all’assemblea delle società che il compenso annuo sia fissato nella cifra di 238 mila euro annui lordi».
E se la presidenza è donna, l’operatività di questi colossi economici, al contrario, resta saldamente in mano agli uomini: amministratore delegato di Eni è stato nominato infatti Claudio Descalzi, mentre all’Enel va Francesco Starace. Mauro Moretti, già protagonista per le polemiche sul maxi stipendio alle Ferrovie, è stato premiato dal governo Renzi, e da amministratore delegato delle Fs passa allo stesso ruolo in Finmeccanica.
Francesco Caio sarà l’ad di Poste. Il nome dell’ad di Terna arriverà forse oggi: il governo ha spiegato che la nomina tocca all’azionista Cassa depositi e prestiti, che dovrà anche confermare ufficialmente la stessa presidente designata Bastioli.
Interessante il caso Finmeccanica, dove approda Moretti: un manager che piace a Renzi, che lo avrebbe voluto ministro dello Sviluppo. L’ultimo ad, Alessandro Pansa, per 10 anni direttore finanziario, era stato promosso dal governo Monti: sostituiva Giuseppe Orsi, travolto dalle inchieste.
Pansa aveva disegnato, insieme al presidente Giovanni De Gennaro (che ieri è stato confermato) un piano di dismissione del «civile», per concentrare Finmeccanica tutta sul core della difesa. Ansaldo Energia è infatti già stata ceduta a Cassa depositi e prestiti, e presto dovrebbero essere vendute anche Ansaldo Breda e Ansaldo Sts. I sindacati hanno criticato aspramente queste cessioni, e tutti si chiedono se adesso Moretti, che viene proprio dal mondo ferroviario, non vorrà cambiare piani e puntare anzi su un polo della produzione di treni, tenendo le due società.
Il nuovo ad di Poste, Francesco Caio, era stato nominato nel 2013 dall’allora premier Enrico Letta, commissario all’Agenda digitale: un piano ambizioso di digitalizzazione dello Stato e del Paese, che avrebbe dovuto far risparmiare fino a 10 miliardi, ma che poi si è arenato nella burocrazia e nelle crisi politiche italiane. Amministratore delegato di Avio, puntava a una buona poltrona in Telecom: e adesso ha preso il timone di un’azienda, le Poste, che è sempre più una grossa realtà finanziaria.
Luisa Todini, imprenditrice, fino a ieri sedeva nel consiglio di amministrazione della Rai. Patrizia Grieco era presidente esecutivo di Olivetti.
La partita delle nomine, tenuta in sordina nelle ultime settimane – tra Def, polemiche sulle riforme e contrasti sul lavoro – ha ricevuto ieri anche una sorta di via libera, non ufficiale, dal Quirinale: il presidente del consiglio Renzi, infatti, prima dell’annuncio (che è avvenuto in serata, dopo la chiusura dei mercati azionari) ha incontrato il Capo dello Stato. Difficile pensare che con Giorgio Napolitano non si sia parlato delle nomine.
Interessante il curriculum di Catia Bastioli: scienziata e imprenditrice, ha depositato 90 brevetti base e 900 brevetti internazionali, tra i quali il Mater-Bi: un materiale di origine vegetale con cui si confezionano sacchetti completamente biodegradabili per la raccolta rifiuti. Se una busta tradizionale per decomporsi impiega dai 100 ai 400 anni, una in Mater-Bi si biodegrada al 90% in appositi impianti di compostaggio entro 6 mesi. Bastioli da anni era amministratore delegato della Novamont spa.
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