by redazione | 8 Marzo 2014 9:00
Con un documento di 12 pagine Edward Snowden, la fonte dello scandalo Datagate, è tornato a parlare, rispondendo alle domande rivoltegli dai parlamentari dell’Unione europea. Snowden ha utilizzato questa possibilità per spiegare alcune situazioni che lo hanno visto protagonista e lanciare nuove accuse agli Stati uniti. Una delle affermazioni più importanti dell’ex analista Cia, è che Washington avrebbe fatto pressioni sui paesi dell’unione europea, affinché non gli fosse possibile ricevere asilo politico nel Vecchio continente.
«Cerco asilo nella Ue –sostiene Snowden– ma devo ancora ricevere una risposta positiva alle richieste che ho inviato ai diversi Stati membri», ha scritto Snowden. «Parlamentari di diversi governi nazionali mi hanno detto che gli Usa, e qui cito, non permetteranno ai partner Ue di offrirmi asilo politico», ha aggiunto. Per questo «accoglierei con favore qualunque offerta di salvacondotto o asilo permanente, ma ammetto che questo richiederebbe un atto di straordinario coraggio politico». Intanto, ha ricordato «io ho rischiato la mia vita, la mia famiglia e la mia libertà per raccontarvi la verità», e che non è un caso se la riforma della legislazione Usa sulla protezione dei lavoratori che denunciano rischi, abbia escluso proprio i servizi di intelligence. Infine sono arrivate nuove accuse, proprio riguardo i sistemi di sorveglianza e i rapporti tra Unione Europea e gli Stati uniti. La Nsa avrebbe «esercitato pressioni o incentivato» i Paesi della Ue a cambiare le loro leggi per permettere i programmi di sorveglianza di massa.
Secondo Snowden, gli avvocati della Nsa e del Gchq del Regno Unito «hanno lavorato molto duramente per cercare scappatoie nelle leggi e nelle costituzioni da usare per giustificare operazioni di sorveglianza indiscriminati e a vasto raggio che sono state nel migliore dei casi inconsapevolmente autorizzate dai legislatori». Si tratta di una «strategia intenzionale per evitare l’opposizione pubblica e l’insistenza dei legislatori per il rispetto dei vincoli di legge».
Insomma, secondo Edward Snowden, che ha negato di avere contatti con servizi segreti russi o di altri paesi e di finanziarsi completamente da solo la sua permanenza a Mosca, la Nsa avrebbe trasformato la Ue in un «bazar». Il risultato degli accordi che l’Nsa ha preso, più o meno segretamente, con gli stati europei per permettere lo spionaggio di massa, ha dato vita a «un bazar europeo in cui ad esempio la Danimarca potrebbe concedere all’Agenzia americana l’accesso ad un centro raccolta dati ottenendo in cambio che i suoi cittadini non siano spiati. E lo stesso potrebbe fare la Germania». Ma i centri dei due paesi, sono comunque collegati. E dunque per la Nsa non sarebbe un problema ottenere le informazioni
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