Paperoni italiani: il 5% dei cittadini detiene oltre un quinto del reddito del Paese

Paperoni italiani: il 5% dei cittadini detiene oltre un quinto del reddito del Paese

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Il 5% dei con­tri­buenti «Pape­roni» dichiara com­ples­si­va­mente più di quanto fac­cia la metà del totale, quelli più poveri, il reddito medio degli impren­di­tori rimane visto­sa­mente più basso di quello dei lavo­ra­tori dipen­denti: 17.470 euro con­tro 20.280 euro. L’80% degli auto­nomi dichiara meno di 20 mila euro. È un’Italia degli squi­li­bri quella che la crisi e l’evasione dise­gnano attra­verso le ultime dichia­ra­zioni dei red­diti, quelle del 2012 pre­sen­tate entro il set­tem­bre 2013.

Il cit­ta­dino medio sta sotto i 20 mila euro

Il red­dito medio fiscale degli ita­liani si è atte­stato nel 2012 a 19.750 euro. La metà dei con­tri­buenti dichiara però un red­dito com­ples­sivo infe­riore a 15.654 euro. A pre­sen­tare le dichia­ra­zioni dei red­diti Unico e 730 ai fini Irpef sono stati 41,4 milioni di con­tri­buenti. Ma, tra impo­ni­bile ridotto e abbat­ti­menti con dedu­zioni e detra­zioni, sono molti quelli che non pagano l’Irpef: oltre 10 milioni. Ci sono però 31,2 milioni di sog­getti (il 75% dei con­tri­buenti) che paga in media un’Irpef netta di 4.880 euro.

L’Agenzia delle Entrate ha anche regi­strato l’effetto della crisi sui red­diti e sui con­tri­buenti, negli anni 2008–2012: Dalle dichia­ra­zioni del 2012 risul­tano 350 mila lavo­ra­tori dipen­denti in meno rispetto al 2008 e anche un calo di 32 mila impren­di­tori: in com­penso gli auto­nomi tra il 2008 e il 2012 sono 128 mila in più.

Tra il 2008 ed il 2012 il red­dito medio dei lavo­ra­tori dipen­denti è sceso del 4,6%, quello dei pen­sio­nati è invece cre­sciuto del 4,6%, il red­dito medio dei lavo­ra­tori auto­nomi è sceso del 14,3%, quello degli impren­di­tori dell’11%.

E sopra i 300 mila euro? Solo lo 0,07%

For­tis­simo il diva­rio tra ric­chi e poveri: il 5% dei con­tri­buenti con i red­diti più alti dichiara il 22,7% del red­dito com­ples­sivo. Si tratta di una quota mag­giore di quella dichia­rata da metà con­tri­buenti, quelli con i red­diti più bassi. Da segna­lare, poi, che sopra la soglia dei 300 mila euro, livello a cui si vuole por­tare il tetto per i mana­ger pub­blici, ci sono solo lo 0,07% dei con­tri­buenti. La stra­grande mag­gio­ranza degli ita­liani, cioè il 90% del totale, dichiara un red­dito fino a 35.819 euro.

La «guerra» tra cate­go­rie vede gli auto­nomi dichia­rare in media 36.070 euro, i dipen­denti 20.280 euro e gli impren­di­tori 17.740 euro, poco sopra i pen­sio­nati (15.780 euro). Ma il con­fronto, anche se indi­ca­tivo, non sem­pre è cor­retto. Il dato degli impren­di­tori con­si­dera infatti solo ditte indi­vi­duali che, spesso, non hanno dipen­denti: sba­gliato pen­sare che due per­sone in una stessa ditta inver­tano que­sta gerar­chia. I «poveri» impren­di­tori risen­tono poi delle molte clas­si­fi­ca­zioni: quelli che hanno con­ta­bi­lità ordi­na­ria e quelli sem­pli­fi­cata. In ogni caso i dati indi­cati dal mini­stero dell’Economia non con­ten­gono auto­nomi e impren­di­tori in per­dita, che pure ci sono.

Sud­di­vi­dendo i con­tri­buenti per 20 fasce di red­dito si sco­pre poi che circa l’80% degli impren­di­tori e circa l’80% degli auto­nomi dichiara un red­dito infe­riore a 20 mila euro. Tra i dipen­denti e i pen­sio­nati, a dichia­rare sotto que­sta soglia sono circa il 60% e il 70%: un dato che appare più credibile.

Lom­bardi al top

I divari riman­gono note­voli anche a livello ter­ri­to­riale. I lom­bardi gui­dano la clas­si­fica dei red­diti dichia­rati – in media 23.320 euro – e supe­rano i cala­bresi, ultimi in clas­si­fica, di oltre 10.000 euro. Ma al momento di pagare, chi risiede a Milano o a Como sa uti­liz­zare meglio sconti e abbat­ti­menti vari: così i con­tri­buenti del Lazio fanno il sor­passo e gui­dano la clas­si­fica dell’Irpef ver­sata (5.970 euro), 140 euro in più dei cit­ta­dini della Lombardia.

La clas­si­fica del red­dito medio vede la Lom­bar­dia, com già detto, in testa con 23.320 euro, seguita dal Lazio con 22.100 euro. In coda, come anti­ci­pato, sta la Cala­bria, con un red­dito medio di 14.170 euro e un’Irpef ver­sata di 3.510 euro.

Ammonta a circa 23 miliardi di euro il patri­mo­nio immo­bi­liare all’estero degli ita­liani: risul­tano tito­lari di que­sti beni 113 mila con­tri­buenti. Sono invece 130 mila i sog­getti che dichia­rano atti­vità finan­zia­rie all’estero, per 28 miliardi di euro.


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