Egitto: Hamas fuorilegge

by redazione | 5 Marzo 2014 11:50

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Il passo era nell’aria da tempo, da quando, alla fine del 2013, le auto­rità egi­ziane post-golpiste ave­vano dichia­rato i Fra­telli Musul­mani “orga­niz­za­zione ter­ro­ri­stica”. Eppure ieri l’annuncio è ugual­mente piom­bato su Gaza con il peso di un maci­gno. La giu­sti­zia egi­ziana ha messo fuo­ri­legge Hamas, il movi­mento isla­mico pale­sti­nese, per­chè “alleato” dei Fra­telli Musul­mani e del depo­sto pre­si­dente Moham­med Morsi. Se diri­genti e mili­tanti di Hamas pro­ve­ranno ad entrare in Egitto, hanno fatto sapere alcuni fun­zio­nari della sicu­rezza, saranno arrestati.E’ un colpo duro per il movi­mento isla­mico, stretto nella morsa del blocco israe­liano di Gaza e ora col­pito dalla sen­tenza egi­ziana. Meno di anno fa Hamas era al cul­mine della sua ascesa nella regione, forte dei rico­no­sci­menti di Qatar, Bah­rain e di altre monar­chie arabe, pro­tetto e aiu­tato dall’organizzazione-madre, i Fra­telli Musul­mani, vin­ci­tori delle ele­zioni legi­sla­tive e pre­si­den­ziali egi­ziane. Il suo lea­der, Kha­led Mashaal, ad ogni visita al Cairo, era accolto come un capo di stato. Dallo scorso 3 luglio, giorno del golpe mili­tare in Egitto, la Stri­scia è ancora di più una pri­gione a cielo aperto con­trol­lata da car­ce­rieri israe­liani ed egiziani.Il pre­mier di Hamas, Ismail Haniyyeh, ieri sera non aveva ancora com­men­tato la sen­tenza ma il suo con­si­gliere per gli affari esteri, Basem Naim, ha detto che «signi­fica lo stran­go­la­mento della resi­stenza pale­sti­nese e un favore all’occupazione israe­liana». Soli­dale, almeno in appa­renza, con Hamas è il par­tito rivale Fatah che si augura che il prov­ve­di­mento sia solo “tem­po­ra­neo” e assi­cura che non influirà sui nego­ziati per la ricon­ci­lia­zione tra le due forze poli­ti­che. Non c’è dub­bio che il passo egi­ziano abbia reso felici non pochi diri­genti di Fatah che insi­stono per l’isolamento totale di Hamas. Allo stesso tempo all’interno del movi­mento gui­dato dal pre­si­dente dell’Olp Abu Mazen non pochi valu­tano le rica­dute nega­tive per tutti i pale­sti­nesi di una deci­sione così dura con­tro una forza poli­tica che rap­pre­senta un’ampia por­zione di popolazione.I giu­dici egi­ziani accu­sano Hamas di for­nire soste­gno ai jiha­di­sti che agi­scono nella peni­sola del Sinai e di par­te­ci­pa­zione in una serie di eva­sioni vio­lente, all’inizio della rivo­lu­zione anti-Mubarak nel 2011. Quest’ultima accusa coin­volge anche il pre­si­dente depo­sto Morsi. Hamas ha sem­pre negato con forza qual­siasi coin­vol­gi­mento, spie­gando che è suo inte­resse avere buone rela­zioni con l’Egitto. A pagare di più per la ten­sione tra le due parti sono i civili di Gaza, senza alcuna colpa. 1,7 milioni di per­sone che hanno visto con sgo­mento l’Egitto distrug­gere 1300 gal­le­rie sot­ter­ra­nee tra il Sinai e Gaza da dove pas­sa­vano tanti generi di prima neces­sità, a comin­ciare dalle medi­cine a basso costo. Per­sone che ora si aspet­tano una chiu­sura a tempo inde­ter­mi­nato del valico di Rafah con l’Egitto, già ora aperto per non più di cin­que giorni al mese.

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