Camusso: «Renzi ha copiato il piano Cgil»

by redazione | 13 Marzo 2014 8:53

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La cau­tela è d’obbligo e l’offesa per non essere stati coin­volti e con­sul­tati bru­cia ancora forte. Ma il fatto che alla fine il pre­si­dente del con­si­glio abbia scelto di pun­tare 10 miliardi di taglio del cuneo fiscale sui lavo­ra­tori e non sulle imprese non può che susci­tare giu­dizi posi­tivi da parte dei segre­tari dei tre sin­da­cati con­fe­de­rali. Anzi. Susanna Camusso (Cgil) e Raf­faele Bonanni (Cisl) non ci stanno a lasciare tutta la scena alle slide di Mat­teo Renzi e riven­di­cano di avere otte­nuto una vit­to­ria. Per loro Renzi ha solo fatto pro­prie senza dirlo alcune delle loro richie­ste sto­ri­che. Ma anche se non è tutta farina del suo sacco, l’importante è che nel merito i lavo­ra­tori ne abbiano un beneficio.
«Credo che sia molto posi­tiva la scelta di inter­ve­nire subito sulla ridu­zione della tas­sa­zione per il lavoro dipen­dente – com­menta a caldo Susanna Camusso — Vedo che il pre­si­dente ci ha ascol­tato sce­gliendo di inter­ve­nire anche sulla parte di coloro che avendo un red­dito fino a 8 mila euro di solito non rien­trano mai in que­sti prov­ve­di­menti e di avere fatto rife­ri­mento non solo al lavoro dipen­dente ma anche agli assi­mi­lati, quindi alle forme di lavoro pre­ca­rio». Il segre­ta­rio gene­rale della Cgil bene­dice anche «la costru­zione di un rap­porto tra dimi­nu­zione dell’Irap alle imprese e le ren­dite finan­zia­rie».
Sul piano del lavoro apprezza «l’idea di inter­ve­nire sulla tutela della mater­nità» e plaude al piano scuola e agli inve­sti­mento per il dis­se­sto idro­geo­lo­gico. Ma con­clude con un piz­zico di orgo­glio: «Mi ver­rebbe quasi da dire che il governo abbia letto il piano del lavoro della Cgil».
Su que­sto punto è ancora più espli­cito Raf­faele Bonanni: «Non ha voluto con­fron­tarsi con le parti sociali. Ma siamo con­tenti che il pre­si­dente del Con­si­glio Renzi abbia preso a mani piene tutta la nostra impo­sta­zione. Lo sta facendo senza poterlo dire». Il segre­ta­rio della Cisl riven­dica il ruolo del suo sin­da­cato. «Siamo scesi in piazza tante volte, in tutte le città d’Italia per sol­le­ci­tare uno choc fiscale. Il fatto che si arrivi a que­sta solu­zione è per noi una grande sod­di­sfa­zione». Ancora più entu­sia­sta il segre­ta­rio della Uil Luigi Ange­letti: «Ottimo. Final­mente, dopo 4 anni di scio­peri e mani­fe­sta­zioni siamo riu­sciti a far sì che i lavo­ra­tori abbiano una con­si­stente ridu­zione delle tasse. Sicu­ra­mente è una svolta. Ora vedremo i det­ta­gli e ci augu­riamo che non si sia dimen­ti­cato dei pen­sio­nati». Una pre­oc­cu­pa­zione, quella per i pen­sio­nati, rilan­ciata anche da Camusso. Dall’altra parte della bar­ri­cata, in attesa che si pro­nun­cino gli indu­striali, leghi­sti e ber­lu­sco­niani par­tono subito all’attacco. Denun­ciano l’aumento delle tasse sulle ren­dite finan­zia­rie e accu­sano il pre­si­dente del con­si­glio di masche­rare effet­tivi rin­vii con annunci da imbo­ni­tore. Bru­netta arriva a rim­pian­gere la finanza crea­tiva di Tre­monti. Nel Pd invece è un coro una­nime di appro­va­zione. Poche ore dopo i con­tor­ci­menti sulla legge elet­to­rale, si rial­li­neano tutti incan­tanti dallo show del segre­ta­rio primo ministro.

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