Schiaffi e spintoni nella Cgil, il congresso si fa rovente

by Sergio Segio | 15 Febbraio 2014 8:29

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Nella Cgil fini­sce a botte. Una sce­nata cer­ta­mente non voluta dai prin­ci­pali pro­ta­go­ni­sti dello scon­tro in atto sull’accordo che regola la rap­pre­sen­tanza – Susanna Camusso e Mau­ri­zio Lan­dini – ma che ha coin­volto ine­vi­ta­bil­mente anche loro. Ieri a Milano si svol­geva l’attivo regio­nale dei dele­gati Cgil, a cui il lea­der della Fiom non era stato invi­tato: durante lo svol­gi­mento dei lavori, è entrato Gior­gio Cre­ma­schi con una decina di mili­tanti della sua Rete 28 Aprile, chie­dendo la parola.

L’assemblea gliel’ha negata, e il gruppo di con­te­sta­tori è stato spin­to­nato pesan­te­mente verso l’uscita. Lo stesso Cre­ma­schi a un certo punto è caduto, ha spie­gato di essere stato preso a schiaffi e spin­toni, men­tre una per­sona coin­volta in que­sto scon­tro è finita in ospe­dale con un trauma alla caviglia.

La Fiom, chia­mata in causa dai media (erro­nea­mente, in quanto nes­suno del sin­da­cato gui­dato da Lan­dini era pre­sente) ha voluto uscire con un suo comu­ni­cato, dis­so­cian­dosi dalla pro­te­sta, ma riba­dendo che un pro­blema di demo­cra­zia, in effetti, nella Cgil c’è.

Va ricor­dato tra l’altro che Cre­ma­schi è stato in pas­sato, cer­ta­mente, un segre­ta­rio in vista dei metal­mec­ca­nici, ma che oggi è iscritto allo Spi Cgil e fa parte del Diret­tivo della Cgil.
L’attivo in que­stione poi, come aveva rac­con­tato il mani­fe­sto qual­che giorno fa, era aperto ai dele­gati di aziende non iscritte a Con­fin­du­stria, cui si inten­de­rebbe esten­dere il con­te­stato accordo del 10 gen­naio. Invi­tati a par­lare, però, erano anche segre­tari che rap­pre­sen­tano lavo­ra­tori di aziende con­fin­du­striali, come ad esem­pio la Filc­tem, la Flai, la Fil­lea, la Slc. Stu­pi­sce quindi, e da qui la pro­te­sta Fiom dei giorni scorsi, che pro­prio Lan­dini fosse stato escluso. Per far par­lare solo chi è in linea con Camusso? Il sospetto, for­tis­simo, è stato da più parti pro­prio questo.

Camusso, comun­que, dopo il blitz ha escluso che ci sia in vista alcuna scis­sione con la Fiom: «Cre­ma­schi ha perso la capa­cità di ascol­tare e con­fron­tarsi con opi­nioni diverse», ha detto, spie­gando lei stessa che il blitz non è da ascri­vere alla Fiom.

La Fiom segnala gli arti­coli non cor­retti di cor?riere?.it e repub?blica?.it: «“Cgil, Fiom irrompe a incon­tro con Camusso: calci e spin­toni”; “Milano, blitz della Fiom volano schiaffi e spin­toni”: sono i titoli con cui, rispet­ti­va­mente, cor?riere?.it e repub?blica?.it aprono gli arti­coli su quanto acca­duto al Tea­tro Parenti quando, a quanto ci è stato rife­rito, a Gior­gio Cre­ma­schi è stato impe­dito l’intervento a un attivo regio­nale dei dele­gati al quale la Fiom non essendo stata invi­tata, non era pre­sente», dicono i metal­mec­ca­nici Cgil.

«Abbiamo cri­ti­cato pub­bli­ca­mente la deci­sione di Cgil Lom­bar­dia di non coin­vol­gere i metal­mec­ca­nici in una assem­blea con­fe­de­rale dei dele­gati con all’ordine del giorno il testo unico sulla rap­pre­sen­tanza — con­ti­nua la Fiom — ma non essendo stati invi­tati non c’eravamo pro­prio. Nes­sun blitz, quindi, nes­suna irruzione».

«Noi siamo la Fiom: dis­sen­tiamo, riven­di­chiamo, non pro­vo­chiamo. Non per­met­tiamo a nes­suno di stru­men­ta­liz­zare le nostre posi­zioni, tra­sci­nan­doci su un ter­reno che non ci appar­tiene – con­clu­dono i metal­mec­ca­nici – Detto que­sto, con­si­de­riamo grave e pre­oc­cu­pante che a un com­po­nente del Diret­tivo Cgil e primo fir­ma­ta­rio della mozione con­gres­suale “Il sin­da­cato è un’altra cosa”, sia stata negata la parola».

Lo stesso Lan­dini ha poi com­men­tato che «non far par­lare un diri­gente della Cgil, segnala una crisi di demo­cra­zia nel sindacato».

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