Qualche proposta per un piano del lavoro

Loading

Un piano del lavoro dovrebbe tenere conto dei seguenti principi.

1 — Una società inca­pace di con­net­tere la pre­senza di risorse inu­ti­liz­zate — i disoc­cu­pati– e di biso­gni insod­di­sfatti pre­senta disfun­zioni social­mente assurde. Va rista­bi­lita tale con­nes­sione, cor­reg­gendo i mec­ca­ni­smi che deter­mi­nano tale assurdità.

2 — La disoc­cu­pa­zione gio­va­nile non è altro che un aspetto par­ti­co­lare della disoc­cu­pa­zione. Mag­giore occu­pa­zione si giu­sti­fica solo se vi è mag­giore pro­du­zione di merci o ser­vizi, sia essa pub­blica o pri­vata. Esi­ste­rebbe un altro modo per occu­pare tutti: coin­vol­gere un mag­gior numero di per­sone ridu­cendo la durata del lavoro per tutti. Sull’efficacia di un tale cam­bia­mento nel lungo periodo non vi sono dubbi sto­rici. Sulla sua pra­ti­ca­bi­lità imme­diata esi­stono osta­coli, con­nessi all’internazionalizzazione, ad oppor­tu­ni­smi, a valori ed ideo­lo­gie, dif­fi­cil­mente emendabili.

3 — Atti­vità aggiun­tive in campo pri­vato pre­sup­pon­gono mag­giore domanda. Se ciò non può essere otte­nuto — dati i vin­coli euro­pei — da una espan­sione gene­ra­liz­zata a livello euro­peo, non resta che ope­rare attra­verso una mag­giore offerta da far assor­bire da sog­getti esteri (espor­ta­zioni, turi­smo), dai sog­getti ita­liani più ric­chi, dallo Stato attra­verso rimo­du­la­zioni della spesa. Sarebbe pos­si­bile e pre­fe­ri­bile otte­nere una mag­giore domanda interna da parte dei più poveri, attra­verso una redi­stri­bu­zione dei red­diti e della ric­chezza (ma que­sto è forse troppo di sini­stra per pas­sare in regime di alleanze).

4 — È pos­si­bile redi­stri­buire le opzioni di lavoro dai più anziani ai più gio­vani. Nel rea­liz­zare tali poli­ti­che occorre iden­ti­fi­care con chia­rezza le azioni discri­mi­na­to­rie, pre­oc­cu­pan­dosi di mini­miz­zarne i danni.

5 — Il resto è poli­tica sociale. Occa­sio­nal­mente si pos­sono pren­dere due pic­cioni con una fava (ma con­ser­vando chia­rezza). Sarebbe ad esem­pio una poli­tica al con­tempo eco­no­mica e sociale una poli­tica che riu­scisse a ren­dere com­ple­men­tari il lavoro dei gio­vani con l’esperienza e la capa­cità for­ma­tiva che hanno lavo­ra­tori più anziani. Impe­gni volon­ta­ri­stici in ini­zia­tive inno­va­tive è pres­so­ché indi­spen­sa­bile, visto che si tratta di ope­rare in campi nei quali mer­cato e sog­getti pub­blici — così come sono al momento — hanno fal­lito. Ma pro­prio per que­sto devono essere fatte chia­rezze. Se viene coin­volto lavoro gio­va­nile nelle atti­vità di pro­du­zione per il mer­cato, esso non deve essere sot­to­pa­gato. Se ven­gono usati pen­sio­nati la cui pen­sione supera una certa soglia, la loro par­te­ci­pa­zione non deve essere remu­ne­rata al di là dei rimborsi-spesa. Paga­menti ai gio­vani al di sotto delle remu­ne­ra­zioni di mer­cato pos­sono giu­sti­fi­carsi solo nel qua­dro di atti­vità del ser­vi­zio civile.

6 — Mag­giore atti­vità implica crea­zione pre­ven­tiva di imprese nel campo pri­vato, di task for­ces strut­tu­rate intorno a piani e pro­getti nel campo pub­blico. Nelle atti­vità aggiun­tive moderne non viene mai usato solo il lavoro. Si pensi al recu­pero del ter­ri­to­rio, dove non si lavora solo con stru­menti ele­men­tari. Esi­stono attual­mente in Ita­lia miriadi di mac­chi­nari spe­cia­liz­zati inu­ti­liz­zati, nella sfera pub­blica e nella sfera pri­vata. Occorre cen­sirli e ren­derli dispo­ni­bili, assi­cu­rando la for­ma­zione di addetti aggiuntivi.

7 — Il costo reale delle atti­vità aggiun­tive è nullo, indi­pen­den­te­mente dal costo finan­zia­rio. Se si fa lavo­rare qual­cuno nel campo pri­vato senza sot­trarre occu­pa­zione dallo stesso campo, e quindi senza per­dere occu­pa­zione nelle pro­du­zioni di mer­cato, si ha una aggiunta netta al pil. Lo stesso vale se per le atti­vità aggiun­tive si ristrut­tura il lavoro dei fun­zio­nari pub­blici in modo da non dete­rio­rare i ser­vizi ero­gati. Que­ste pro­po­si­zioni val­gono anche se spesso i metodi di regi­stra­zione del valore aggiunto non con­sen­tono nel campo pub­blico di far riflet­tere la mag­giore pro­du­zione nella con­ta­bi­lità nazionale.

8 — Per avere pro­du­zione aggiun­tiva occorre inno­va­zione e non tagli sala­riali, dai quali non ci si pos­sono atten­dere risul­tati occu­pa­zio­nali rile­vanti (le imprese non assu­mono se non pen­sano di ven­dere, indi­pen­den­te­mente dal costo del lavoro, né si può pre­ten­dere di rin­cor­rere paesi che hanno salari meno della metà dei nostri).

9 — Per avere inno­va­zioni occorre for­zare l’assunzione di mano­do­pera a più ele­vato livello di cono­scenza. Orga­niz­za­zioni che hanno mano­do­pera di qua­lità appena suf­fi­ciente a pro­durre quanto già stanno pro­du­cendo sono cie­che, inca­paci di per­ce­pire le opzioni di inno­va­zioni e di svi­lup­parle. Non è detto che solo le grandi imprese pos­sano fare ricerca; la stessa pos­si­bi­lità è aperta alle pic­cole se agi­scono in forma con­sor­tile. La ricerca deve tut­ta­via essere espli­cita, asso­ciata ad uno sta­tus par­ti­co­lare degli addetti alla ricerca.

10 — I gio­vani che non lavo­rano e che non stu­diano devono essere comun­que coin­volti e moti­vati ad agire in atti­vità che resti­tui­scano loro moti­va­zioni posi­tive. Il capi­tale umano non usato si dete­riora e non si com­pleta. I disoc­cu­pati abban­do­nati a se stessi per­dono moti­va­zioni e le loro abi­lità cogni­tive peg­gio­rano. Per essi deve restare aperta la strada del ser­vi­zio civile, tro­vando nuovi piani di coo­pe­ra­zione con sog­getti non solo del terzo set­tore ma anche pubblici.


Related Articles

Aspettando la fine del mondo

Loading

Venerdì 21 dicembre 2012 secondo un’antica profezia l’umanità  scomparirà . Dagli Stati Uniti alla Spagna, passando per la Turchia, la Cina e la Serbia, migliaia di persone si preparano per quel momento: qualcuno con ironia ma molti altri seriamente. Feste, pacchetti new age negli hotel, arche anti-alluvione: tutto è pronto. Perché in ogni caso di fronte a certi appuntamenti è meglio non farsi cogliere impreparati. La Nasa ha chiesto a uno dei suoi migliori scienziati di spiegare che non accadrà  null. Ma la psicosi non si ferma: i pochi luoghi ritenuti sicuri sono già  stati presi d’assalto

Torna la Million Marijuana March

Loading

Antibroibizionismo. Sabato a Roma la manifestazione per il diritto alla coltivazione

G8. Sulla tortura l’impegno dell’Italia ancora manca

Loading

L’ammissione di colpa del governo italiano, davanti alla Corte europea dei diritti umani, con relativo patteggiamento per le sei vittime di Bolzaneto, è un piccolo passo avanti ma non certo la buona notizia che aspettiamo da tanto tempo

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment