by redazione | 25 Febbraio 2014 11:21
redazione il manifesto
Caso Abu Omar. Colpo di spugna della Cassazione sul caso dell’imam rapito a Milano e torturato in Egitto. Secondo i giudici i vertici del Sismi non potevano essere indagati
Anche se è di Pulcinella, il segreto era e resta di Stato. Per questo motivo la Cassazione ieri ha prosciolto definitivamente Nicolò Pollari, Marco Mancini e altri tre agenti del Sismi per la vicenda Abu Omar, l’ex imam sequestrato dalla Cia e successivamente torturato in Egitto. L’azione penale, infatti, «non poteva essere proseguita per l’esistenza del segreto di Stato».
Con questo dispositivo la prima sezione penale della Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Milano il 12 febbraio 2013, nel processo di appello bis, con la quale Pollari era stato condannato a 10 anni di reclusione, il suo vice Marco Mancini a 9 e a 6 anni gli altri tre agenti del Sismi. La Cassazione, dunque, ha deciso di chiudere il processo.
Per gli ex vertici del Sismi, sia in primo che in secondo grado, era stato pronunciato il non luogo a procedere e solo la Cassazione nel 2012 aveva riaperto il procedimento a loco carico, disponendo un appello-bis. La vicenda riguarda il sequestro dell’ex imam avvenuto il 17 febbraio di 11 anni fa davanti alla moschea milanese di viale Jenner. Quel giorno entrarono in azione gli 007 americani, con la copertura dei servizi segreti italiani.
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