Le pene del Pd: spaccati sull’ergastolo

Loading

Il Partito democratico vuole abolire l’ergastolo. Anzi no. Sul “fine pena mai”, in poche ore, la vecchia e la nuova segreteria del Pd scoprono di essere su distanze siderali. Senza nemmeno consultarsi. Il primo atto è in mattinata.
Il capogruppo Roberto Speranza e l’ex responsabile della Giustizia Danilo Leva partecipano a una conferenza stampa alla Camera, convocata dai Giovani Democratici. Titolo: “La Democrazia dietro le sbarre”. I due colgono l’occasione per presentare la proposta di legge, di cui sono i primi firmatari, per cancellare il carcere a vita. “L’abolizione dell’ergastolo – dice Speranza – è una battaglia di civiltà e di costituzionalità”. Una battaglia per cui si immagina sia pronto a combattere tutto il partito.
NIENTE AFFATTO. Basta una telefonata all’attuale responsabile Giustizia del Nazareno, Alessia Morani, fresca di nomina nella segreteria di Renzi. La sua sentenza è lapidaria: “Quella di Speranza e Leva è un’iniziativa personale, altrimenti avrei partecipato anch’io alla conferenza stampa. Stiamo lavorando per risolvere l’emergenza carceraria e l’abolizione dell’ergastolo non è in calendario . È evidente che le priorità della giustizia italiana, per il Partito democratico, sono altre”.
Informato della posizione di Morani, Speranza mette le mani avanti: “Non ho mai detto che la nostra fosse la posizione del Pd. È un tema che riguarda le coscienze individuali, non ho parlato a nome del partito. La conferenza non serviva a presentare la nostra iniziativa, che abbiamo scritto molti mesi fa”.
Evidentemente il bersaniano non si è messo d’accordo nemmeno con il cofirmatario. Ieri mattina, infatti, Danilo Leva ha chiesto esplicitamente di mettere subito in calendario la proposta di legge. Non una battaglia culturale, insomma, ma un’ipotesi legislativa da portare al più presto in Parlamento. La segreteria del Pd non ne era informata.
IL DIBATTITO sull’ergastolo si accende nell’opinione pubblica a intervalli regolari. Nel 1981 la proposta di abrogazione è stata bocciata da un referendum in cui i “no” si sono avvicinati all’80 per cento. Nel frattempo però gli ergastolani nelle carceri italiane sono cresciuti in modo esponenziale: oggi sono 1581.
Speranza ha citato l’articolo 27 della Costituzione : “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”. “Non capisco quale possa essere la rieducazione – ha commentato il capogruppo Pd – in una pena che non permette il reinserimento nella società”.
GIÀ IN DUE occasioni la Corte Costituzionale ha decretato che il “fine pena mai” non è in contrasto con i princìpi della Carta: nel 1974 ne stabilì la legittimità indicando la possibilità per i detenuti di accedere alla libertà condizionale. Esiste però anche l’ergastolo “ostativo” (articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario), che non prevede in alcun modo il ritorno in libertà per coloro che rifiutino di collaborare con la giustizia. Nemmeno questo incostituzionale, secondo la Consulta (sentenza del 2003). L’“ostativo” è considerato uno strumento di contrasto delle organizzazioni criminali (al punto che Totò Riina ne chiese l’abolizione nel suo “papello”). Danilo Leva nega che l’eventuale abrogazione possa essere gradita alle mafie: “Macché. È una battaglia di civiltà, dobbiamo liberarci del populismo giuridico”. Bisognerà chiedere al resto del partito.


Related Articles

Lo stato sociale è sempre nel mirino

Loading

La logica neoliberista di cancellazione del welfare state viene proposta nonostante questo modello di sviluppo economico sia all’origine della crisi economica. Una ideologia che rimuove qualsiasi accurata analisi della realtà  sociale

EGONOMIA COSàŒ L’INDIVIDUO SENZA SOCIETà€ HA CANCELLATO LA POLITICA

Loading

Ci sono sempre meno luoghi di formazione delle domande collettive e sempre più interessi privati Perché le democrazie stanno perdendo forza? E come possono ritrovarla? Ecco le riflessioni del sociologo che affronta il tema della necessità  di superare l’idea che conti solo l’affermazione del singolo 

La morte del sorriso dei bimbi inermi

Loading

Quella volontà  di sterminio e il coraggio delle giovani donne di fronte al killer

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment