La gaffe della vice di Kerry “Sull’Ucraina la Ue si fotta”

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NEW YORK — “Vaffan… l’Unione europea!” No, non è l’ennesima insolenza urlata da qualche movimento populista antieuropeo, non sono né i grillini né quelli del Front National. La parolaccia sarebbe sfuggita dalla più alta diplomatica americana responsabile per l’Europa. Che avrebbe insultato l’Unione europea in uno scatto d’impazienza verso la sua inazione nella crisi ucraina. Il condizionale è d’obbligo, perché la signora Victoria Nuland non ha usato quell’espressione in pubblico. Ma la sua voce è stata riconosciuta, in un estratto apparso su YouTube: è lei, braccio destro di John Kerry per l’Europa, quella che sembra usare un linguaggio da caserma in una telefonata con l’ambasciatore americano a Kiev, Geoffrey Pyatt. L’esclamazione colorita, che sarebbe uscita dalla bocca della vice-segretario di Stato, s’inserisce nella crisi tra Mosca, Washington e Bruxelles sull’Ucraina. Il “vaffan…” è un giudizio rozzo ma chiaro: traspare l’irritazione del Dipartimento di Stato verso la scarsa incisività dell’Unione europea nel contrastare le manovre di Vladimir Putin sull’Ucraina. Mentre il paese continua ad essere nel caos politico, aggravato dalle difficoltà economico-finanziarie, secondo la Nuland l’Unione europea si muove come sempre con eccessive lentezze e cautele.
Nello stesso estratto di conversazione telefonica, la vice di Kerry esprimerebbe anche dei giudizi sui capi dell’opposizione ucraina. La Nuland dice che non vuol vedere al governo il leader dell’opposizione Vitali Klitschko, «non sarebbe una buona idea». Lei invece sarebbe favorevole a un altro esponente dell’opposizione, Arseniy Yatseniuk. Tutti e due sono al centro delle manovre per coinvolgere l’opposizione nel governo guidato dal presidente filo-russo Viktor Yanukovich. La fuga di notizia crea un evidente imbarazzo nei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione europea. Perciò Washington ha immediatamente gridato al complotto, accusando il governo russo di avere messo quel pezzo di conversazione su YouTube. È la tecnica dei “kompromat”, ovvero la divulgazione di notizie e immagini compromettenti, ben nota nella pratica politica russa sotto Putin (e prima di lui). Il portavoce di Barack Obama, Jay Carney, ha osservato che «il video su YouTube è stato twittato dal governo russo, credo che questo la dica lunga sul ruolo di Mosca».
La diffusione di quel documento che semina zizzania tra Washington e le capitali europee, interviene in un momento delicato, nel bel mezzo delle grandi manovre che puntano ad allargare le forze rappresentate nel governo di Kiev. Tra i motivi di frustrazione del Dipartimento di Stato verso gli alleati europei c’è il fatto che l’Unione europea non si è unita agli Usa nel minacciare sanzioni contro il governo ucraino se continua a reprimere le proteste con metodi violenti. Da mesi Putin e i suoi collaboratori accusano l’Occidente di essere il regista occulto dei movimenti di piazza contro il presidente ucraino Yanukovich. Di recente uno stretto collaboratore di Putin ha accusato gli Stati Uniti di «foraggiare con 20 milioni di dollari a settimana» l’opposizione ucraina, ivi compreso con la fornitura di armi, un’accusa che Washington ha sempre smentito.

 


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