La Consulta boccia legge Fini-Giovanardi

by Sergio Segio | 12 Febbraio 2014 16:31

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La Corte Costituzionale «boccia» la legge Fini-Giovanardi che equipara droghe leggere e pesanti: nella norma di conversione furono inseriti emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto. Con la decisione rivive la legge Iervolino-Vassalli come modificata da referendum del ‘93, che prevede pene più basse per le droghe leggere.

LE MOTIVAZIONI – La Corte costituzionale, nella odierna Camera di consiglio – si legge nel comunicato integrale della Consulta – ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – per violazione dell’art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge – degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti).

IMPATTO – La decisione della Consulta avrà effetto, secondo le prime stime, su circa 10mila detenuti. Questa la previsione ribadita oggi dal presidente della «società della ragione», Stefano Anastasia, che già martedì, al termine dell’udienza pubblica alla Corte, aveva rilevato che la platea di detenuti interessati era di circa 10mila persone, tra detenuti in attesa di giudizio e condannati in via definitiva. Questi ultimi, in particolare, potranno chiedere un incidente di esecuzione per la rideterminazione della pena.

TURCO – «Oggi, con questa sentenza, si fa finalmente giustizia di una legge scellerata che ha portato migliaia di giovani a varcare le soglie del carcere o essere vittime di un procedimento penale per aver fumato uno spinello»: lo dichiara l’ex ministro della Salute Livia Turco. «La sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la Fini-Giovanardi – dice Turco – dà ragione alla mia battaglia da ministro della Salute quando cercai di tamponare gli effetti devastanti di quella legge con un apposito decreto che innalzava le soglie minime per l’uso e il possesso di cannabis. Allora, purtroppo, la reazione negativa (non solo della minoranza di Governo, purtroppo) al mio decreto portò al suo annullamento da parte del Tar».

VENDOLA : «ORA LEGALIZZARE CANNABIS»- «Anche per la Corte Costituzionale la legge Fini-Giovanardi è una legge inutile, feroce, dannosa. Non possiamo dimenticare però quanti danni ha prodotto in questi anni. Ora legalizzare #cannabis». Così Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia Libertà, ha commentato nel pomeriggio la notizia su Twitter.

GIOVANARDI – Di tutt’altro parere, ovviamente, il senatore di Ncd Carlo Giovanardi, uno degli autori della legge: «La Fini-Giovanardi è entrata in vigore all’inizio del 2006: nessuno dei Governi e dei parlamenti eletti nel 2006, 2008 e 2013, con maggioranze di centrosinistra, di centrodestra o tecniche, ha mai provveduto a modificarla. Dopo otto anni la Corte Costituzionale scavalca il Parlamento confermando alcuni articoli aggiunti nella legge di conversione e annullandone altri sulla base anche di una ben orchestrata campagna promozionale».

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