Inps, Mastrapasqua costretto a lasciare

by Sergio Segio | 1 Febbraio 2014 23:00

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Anto­nio Mastra­pa­squa ha lasciato la pre­si­denza dell’Inps, al suo posto dovrebbe suben­trarre l’ex mini­stro del Lavoro e autore delle prime leggi sulla pre­ca­rietà in Ita­lia Tiziano Treu. Tra i pre­ten­denti al ver­tice della coraz­zata del super-Inps, un ente ormai più potente dello stesso Mini­stero del Lavoro, ci sono anche l’attuale segre­ta­rio della Cisl Raf­faele Bonanni, in posi­zione defi­lata, e l’attuale diret­tore gene­rale dell’Inps Mauro Nori.
La stre­nua resi­stenza oppo­sta dal deten­tore di 25 inca­ri­chi al mas­simo livello in aziende pub­bli­che e pri­vate è venuta meno dopo le dichia­ra­zioni del pre­si­dente del Con­si­glio Enrico Letta su un cam­bio di gover­nance dell’Inps e la sua inten­zione di pre­sen­tare in maniera urgente un dise­gno di legge alle Camere. Nella riforma viene esclusa la pos­si­bi­lità degli inca­ri­chi mul­ti­pli: pre­si­denti e ammi­ni­stra­tori di enti pub­blici non pos­sono rico­prire cari­che di ammi­ni­stra­tori o essere com­po­nenti di cda di altri enti, pub­blici o privati.

I guai del super-manager com­mer­cia­li­sta, tito­lare di uno stu­dio omo­nimo a Roma, sono ini­ziati dopo la rela­zione sul bilan­cio dell’Inps del 2012 da parte della Corte dei Conti. Ammon­te­reb­bero a 304 milioni di euro i resi­dui di cre­diti rice­vuti dall’Inps da parte di enti ospe­da­lieri, tra cui c’è l’Ospedale Israe­li­tico diretto da Mastra­pa­squa. Il 15 gen­naio 2013 la magi­stra­tura con­ta­bile ha inviato una nota all’Inps, pro­vo­cando un ter­re­moto nella regione Lazio. Il pre­si­dente Nicola Zin­ga­retti ha in seguito bloc­cato i paga­menti all’Ospedale israe­li­tico per pre­sta­zioni ero­gate tra il 2006 e il 2009 per un totale di 12 milioni di euro circa. Sui 12.981 rico­veri esa­mi­nati, il 94% sono stati giu­di­cati incon­grui e inap­pro­priati. L’Inps dovrà recu­pe­rare in maniera coat­tiva 28 milioni di euro attra­verso la messa in mora del suo debitore.

Mastra­pa­squa che attual­mente è tra l’altro il vice­pre­si­dente di Equi­ta­lia, pre­siede Idea Fimit e diret­tore gen­be­rale dell’Ospedale israe­li­tico di Roma. si è dun­que ritro­vato a coprire la posi­zione di cre­di­tore e di debi­tore dell’Inps che ha pre­sie­duto. Per que­sta ragione oggi è inda­gato per truffa, falso e abuso di uffi­cio. La Pro­cura di Roma ha aperto un’inchiesta, ipo­tiz­zando un giro di false car­telle cli­ni­che per otte­nere una mag­gio­ra­zione dei rim­borsi dal Sistema sani­ta­rio nazionale.

In attesa dell’esito dell’inchiesta, Mastra­pa­squa ha incas­sato le parole di Letta: «Credo che Mastra­pa­squa – ha detto il pre­si­dente del Con­si­glio – abbia fatto una scelta sag­gia. Ha colto l’iniziativa del governo: non si pos­sono assu­mere inca­ri­chi così rile­vanti senza esclu­si­vità». Il mini­stro del Lavoro Enrico Gio­van­nini, che ha rice­vuto le dimis­sioni, ha rin­gra­ziato Mastra­pa­squa «per il lavoro svolto» e ha auspi­cato «l’accelerazione del pro­cesso di ridi­se­gno della gover­nance dell’Inps e dell’Inail». Que­sta, in realtà, è la par­tita finan­zia­ria e sociale sulla quale si discute da tempo. L’obiettivo è quello di arri­vare ad un «sistema duale», gover­nato insieme alle parti sociali alle quali ver­rebbe attri­buito un ruolo di sor­ve­glianza. Un pro­getto simile era stato pre­sen­tato dall’ex mini­stro del Lavoro Elsa For­nero che nel 2012 aveva cer­cato di cam­biare gli equi­li­bri nel mega-Inps, senza riu­scirci. L’episodio è stato ricor­dato dalla diretta inte­res­sata, ma anche dall’Usb ieri.

Due anni fa il sin­da­cato di base avviò una czam­pa­gna di denun­cia con­tro lo stra­po­tere del mana­ger (il «Mastra­pa­squa Day») chie­dendo l’istituzione di una norma che vie­tasse ai mana­ger pub­blici di accu­mu­lare inca­ri­chi nelle società par­te­ci­pate o pri­vate, sta­bi­lendo inol­tre un tetto alle loro retrih­bu­zioni milio­na­rie. Una peti­zione ad hoc rac­colse 5706 firme davanti a 40 sedi dell’Inps. Oggi, con tutta evi­denza, le con­di­zioni sono cam­biate, ma l’Inps non naviga in acque tranquille.

Oltre ad accu­mu­lare inca­ri­chi, nei suoi 5 anni a guida dell’Inps Mastra­pa­squa ha gestito la vera par­tita del Wel­fare in Ita­lia: l’assorbimento dell’Inpdap e dell’Enpals da parte dell’Inps, un’operazione che ha fatto sbal­lare tutti i conti del super-ente, fino ad allora in attivo. Nel 2012 Il saldo tra entrate e uscite è nega­tivo con un disa­vanzo com­ples­sivo di 9,8 miliardi. Il “rosso” è stato deter­mi­nato da un aumento delle uscite di oltre 17 miliardi di euro. Le entrate sono aumen­tate di 6,7 miliardi, dovuto prin­ci­pal­mente dall’incremento dei con­tri­buti sta­tali, 9,7 miliardi in più, e dalla ridu­zione delle entrate da con­tri­buti, 2,4 miliardi in meno.

La Corte dei Conti ha con­fer­mato che, per col­mare il buco, l’Inps di Mastra­pa­squa si è avvalsa fino ad oggi dei con­tri­buti dei pre­cari e delle par­tite Iva. Quelle per­sone che, pur lavo­rando e ver­sando con­tri­buti, pagano le pen­sioni attuali ma non rice­ve­ranno mai una pen­sione a par­tire dal 2040.

Per la Corte lo squi­li­brio finan­zia­rio è tale che, in pro­spet­tiva, non sarà pos­si­bile ripia­nare lo squi­li­brio tra le gestioni in defi­cit. Non solo gover­nance dun­que. Governo e parti sociali dovreb­bero risol­vere que­sta ingiustizia.

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