Hamas sfida le Nazioni Unite “Libri di testo troppo pacifisti basta con Gandhi e Mandela”

Loading

GERUSALEMME — Hamas non vuole che i bambini di Gaza conoscano Martin Luther King, il Mahatma Gandhi, Rosa Parks, Nelson Mandela, la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo. Per questo ha ingaggiato un braccio di ferro con l’Unrwa, l’agenzia Onu che assiste più di un milione di profughi nella Striscia, fornendo loro cibo, assistenza sanitaria, lavoro, sostegno economico e istruzione, ospitando nelle 245 scuole primarie che gestisce oltre 200mila ragazzini. I contenuti dei libri dell’Unrwa per le elementari sono «imperfetti»
perché non corrispondono all’ideologia e alla filosofia della popolazione locale. Dice Mu’tasin al-Minawi, portavoce del ministero dell’Istruzione di Hamas, che «c’è una grande attenzione solo sulla resistenza pacifica come unico strumento per raggiungere la libertà e l’indipendenza », idee che sono grado di portare nelle menti dei ragazzini delle elementari concetti molto distanti «dalla resistenza armata» che è una componente chiave della sua lotta contro Israele.
Hamas controlla 400 scuole, medie e superiori, nella Striscia di Gaza e quest’anno ha già imposto nuovi libri di testo dove, insieme all’approfondimento della conoscenza dell’Islam e della Storia, non si riconosce l’esistenza di Israele e sono stati cancellati gli accordi di pace di Oslo, e ha introdotto nel programma di studi anche la preparazione militare. Per i più giovani salti nel fuoco, corse a ostacoli e armi di legno; per i più adulti pistole e kalashnikov veri, esplosivi e walkie-talkie.
Adesso per proseguire nella manipolazione delle menti delle giovani generazioni ha “posato” la sua attenzione sui più piccoli, bambini fra i 6 e i 10 anni che devono crescere nelle scuole dell’odio. Al-Minawi sostiene che anche la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, un documento approvato dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1948, viola la legge islamica (o quello che Hamas pensa sia la legge islamica) compreso il diritto delle persone di fedi diverse a sposarsi e il diritto di cambiare la propria religione.
I contenuti di questi libri per i ragazzini secondo Hamas dovevano essere concordati con il movimento integralista che sta cercando di trasformare la Striscia in un califfato islamico. «L’Unrwa si comporta come uno Stato nello Stato», dicono i boss islamisti in un comunicato diffuso a tutti gli insegnanti che sono stati invitati «a essere fedeli alla nazione e rifiutarsi di insegnare materie che contaminano le menti dei nostri cari studenti ». Ma, senza l’Unrwa, più di 1 milione di abitanti della Striscia — sempre sull’orlo di una crisi umanitaria — non riuscirebbe a mangiare due volte al giorno: le farmacie degli ospedali sono vuote e l’elettricità c’è solo 8 ore al giorno, la disoccupazione è al 50%.
L’Agenzia dell’Onu sembra pronta a ingaggiare un braccio di ferro con Hamas e ha deciso che non cambierà i suoi libri di testo. Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa, dice che «non c’è nessuna intenzione di cambiare i programmi di insegnamento a Gaza» e che «il programma segue i libri di testo usati nelle scuole dell’Anp, arricchiti di contenuti che vengono sviluppati con le comunità locali, gli educatori, con gruppi di genitori ed insegnanti». «Noi», spiega Gunness, «abbiamo fatto del nostro meglio nello sviluppo di questi materiali per essere sensibili ai valori locali, ma dobbiamo anche essere fedeli ai valori universali che sono alla base del lavoro delle Nazioni Unite».


Related Articles

Affaire Tapie, fermato l’ex vice della Lagarde

Loading

Svolta clamorosa. Lo Stato si costituisce parte civile

Contro l’Iran nuove sanzioni di Trump e marines in aiuto dei sauditi

Loading

Dopo gli attacchi houthi agli impianti petroliferi truppe e armi in arrivo. E anche Teheran mostra i muscoli nell’anniversario del conflitto con l’Iraq di Saddam Hussein

Vertice NATO. Erdogan minaccia: «Ypg terroriste o metto il veto»:

Loading

Scontro tra Macron e il presidente turco che dall’Alleanza atlantica vuole la benedizione alla guerra ai curdi. In Siria e in casa: il leader dell’Hdp Demirtas lasciato per sette giorni senza cure dopo un malore in cella

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment