by Sergio Segio | 1 Febbraio 2014 23:00
Incitamenti allo stupro, volgarità a sfondo sessuale, ma anche offese razziste e minacce. E ’ una fogna a cielo aperto, e davvero senza stelle, quella che ieri dalla pagina Facebook di Beppe Grillo è arrivata a toccare la presidente della Camera Laura Boldrini che per tutto il giorno viene insultata dagli attivisti del M5S istigati dall’ex comico. Fino a ieri sera quando, ormai fuori tempo massimo e solo dopo che le reazioni di condanna per quanto stava accadendo in rete arrivano anche dalle più alte cariche dello Stato, un comunicato del M5S prende le distanze dagli insulti sessisti e si giustifica spiegando che sono stati scritti durante la notte. Spiegazione che non regge visto che, anche ammesso che sia vero, per tutto il giorno né Grillo né nessuno del suo staff si è preso la briga di cancellare le parole offensive e gli incitamenti alla violenza sessuale che riempiono la pagina Facebook. Cosa che viene fatta solo quando ormai è sera. «Chiunque approfitti della situazione critica del paese per fomentare gli animi cercando tornaconti elettorali — commenta il presidente del Senato Pietro Grasso esprimendo solidarietà a Laura Boldrini — forse sottovaluta quanto sia pericoloso alimentare la rabbia dei cittadini in un momento già così difficile».
Tutto comincia venerdì, quando dalla sua pagina Facebook Grillo chiede agli attivisti a 5 Stelle: «Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?». Alla domanda è allegato un video che mostra un ragazzo alla guida con accanto al sedile una sagoma di cartone che raffigura la presidente della Camera. «Belin è fantastico!», scrive ancora l’ex comico sollecitando a inviare un commento.
Si tratta del nuovo attacco del M5S contro la presidente della Camera per la sua decisione di mettere la tagliola alla discussione sul decreto Imu-Banca d’Italia. E le risposte non si fanno attendere. Quelle che si possono trascrivere riguardano soprattutto le violenze fisiche. «Brucio la macchina assicurandomi che aver chiuso bene le porte!» scrive ad esempio Antonio, subito seguito da Andrea che scende nei particolari: «Prima di tutto inchioderei facendole sbattere la testa sul cruscotto, dopo mi fermerei in autostrada e con un guinzaglio la lascerei attaccata a a un guardrail». E non mancano i commenti delle donne, come Carmela che annuncia: «La riempirei di botte!!!».
Ma a dominare sono soprattutto i post a sfondo sessuale. Incuranti della presenza del proprio nome, cognome e spesso anche della fotografia — e quindi di possibili denunce -, in molti si lanciano in affermazioni che sono dei veri e propri incitamenti allo stupro, conditi spesso con battute razziste. E se anche qualcuno, pochissimi per la verità, si permette di criticare, si becca la sua dose di insulti. Come succede a Carla che a una certo punto, in quella che sembra una critica alla valanga di parolacce e volgarità, commenta: «Quanta bella gente!!», ricevendo come risposta la solita battuta sessista.
Ancora una volta Grillo fa quello che gli riesce meglio: eccita la rete indicando i nemici da colpire di volta in volta e aizza il manipolo di attivisti sempre pronti a rispondere alle sue sollecitazioni. Lo ha fatto con l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, e con quello attuale Matteo Renzi, ma anche con il ministro Cancellieri e con chiunque lo ostacoli. E come fa sempre con il presidente Napolitano e, naturalmente, con i giornalisti, ultimo della lista, da ieri, Corrado Augias. Stavolta è toccato a Laura Boldrini, colpita in quanto rappresentante delle istituzioni, ma anche come donna.
Sarà interessante adesso vedere come farà il leader del M5S a tirarsi fuori da questa storia. Intanto è impossibile non notare il silenzio dei suoi parlamentari. Giustamente pronti a indignarsi per l’aggressione subita nell’aula della Camera dalla collega Loredana Lupo, ieri sono rimasti per tutto il giorno silenziosi di fronte alle violenze perpetrate nei confronti della presidente Boldrini.
A non tacere sono tutti gli altri. «Beppe Grillo vuole il ritorno della caccia alle streghe. il suo medioevo punta a colpire in modo particolare le donne», affermano le senatrici Pd Isabella Del Monte, Rosa Maria Di Giorgi e Nadia Ginetti. Solidarietà alla Boldrini anche da Mara Carfagna: «Puntare il dito contro una legittima decisione del presidente Boldrini — dice la portavoce di Fi alla Camera — non è che l’ultima tessera di un mosaico che rappresenta la realizzazione delle strampalate teorie futuriste di Casaleggio. L’Italia ha bisogno di tutto, fuorché di patetiche reminiscenze del passato».
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