Farsa mediatica

Loading

Tanto più grot­te­sca per­ché arric­chita da una tem­pe­stiva dichia­ra­zione del pre­si­dente del con­si­glio, che pure sape­vamo occu­pa­tis­simo negli Emi­rati per tro­vare un ade­guato acqui­rente della nostra com­pa­gnia di bandiera.

Nono­stante i pres­santi impe­gni inter­na­zio­nali, le dure cri­ti­che di Con­fin­du­stria, il disa­stro del paese sott’acqua, la botta dell’Unione euro­pea con­tro la deva­stante cor­ru­zione, Enrico Letta non ha voluto farci man­care la sua opi­nione sullo scon­tro tra Daria Bignardi, la con­dut­trice del pro­gramma “Le inva­sioni bar­ba­ri­che” (titolo per­fetto), e un ex con­cor­rente del “Grande Fra­tello” (all’epoca ani­mato pro­prio da Bignardi) oggi diven­tato un dipen­dente dell’ufficio stampa dei gruppi par­la­men­tari pen­ta­stel­lati. «E’ scan­da­loso — attacca il pre­si­dente del con­si­glio men­tre ha accanto l’ignaro Sheikh Moha­med bin Zayed Al Nahyan — e non posso non com­men­tare le frasi folli di Grillo verso Daria Bignardi e suo marito».

In sin­tesi è acca­duto che la con­dut­trice abbia ini­ziato l’intervista al par­la­men­tare gril­lino, Di Bat­ti­sta, chie­den­do­gli dei tra­scorsi fasci­sti del padre. Per tutta rispo­sta, l’ex con­cor­rente del “Grande Fra­tello” le ha scritto una let­tera aperta sul Blog di Grillo chie­den­dole come si sen­ti­rebbe lei se un inter­vi­sta­tore le chie­desse che effetto fa aver spo­sato il figlio di un assas­sino (il marito di Bignardi è Luca Sofri, figlio di Adriano). Come si vede siamo finiti nel sot­to­scala del dibat­tito poli­tico, den­tro quel taf­fe­ru­glio media­tico che ha avve­le­nato da gran tempo l’habitat cul­tu­rale nella disa­strosa era ber­lu­sco­niana. E chi, tra i pro­ta­go­ni­sti della tele­no­vela, è senza pec­cato sca­gli pure la prima pietra.

Il cor­to­cir­cuito tra tv e rete è il campo di bat­ta­glia in cui si svolge que­sta guerra tra lobby in lotta per la con­qui­sta del con­senso. Da una parte la stra­te­gia di Grillo e Casa­leg­gio che pia­ni­fi­cano la loro mac­china da guerra met­tendo in rete la pro­vo­ca­zione ses­si­sta per testarne l’effetto, pro­pa­garlo in tele­vi­sione e riti­rarlo quando ha avve­le­nato l’aria. Dall’altra la tele­vi­sione che risponde met­tendo a dispo­si­zione delle “isti­tu­zioni” i pro­grammi di prima serata (Laura Bol­drini a Rai­tre da Fazio, a La7 prima Di Bat­ti­sta e subito dopo, a mo’ di con­tro­canto, il giornalista-scrittore Cor­rado Augias, ieri sera chia­mato anche a “Ottoe­mezzo”), per stig­ma­tiz­zare i gril­lini come fascisti-eversori. Da una parte un nichi­li­smo par­la­men­tare fatto appo­sta per non otte­nere alcun risul­tato con­creto che smen­ti­rebbe l’inaffidabilità del par­la­mento. Dall’altra i rap­pre­sen­tanti delle ammac­cate e tra­bal­lanti isti­tu­zioni che hanno buon gioco a mesco­lare insieme il vero fasci­smo (l’incitamento allo stu­pro), con le forme cri­ti­ca­bili, estreme di un’opposizione fasulla.

Lo spet­ta­colo è assi­cu­rato, il tele­cit­ta­dino è intrap­po­lato, pronto per il pros­simo son­dag­gio elettorale.


Related Articles

Un partito bifronte Difende il ministro, non esclude la crisi

Loading

Il paradosso del Pdl è che oggi si presenta in Parlamento come difensore del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, impigliata nel caso della scarcerazione di Giulia Ligresti; e dunque come fattore di stabilizzazione per il governo delle «large intese».

Con dignità  e partecipazione Milano ha già  vinto comunque

Loading

Milano non vuole interferenze, non accetta il pregiudizio, la volgarità  di certi insulti, il teatrino della politica. Se n’è accorta in ritardo Letizia Moratti, sorpresa da quel 41,6% al primo turno in cui hanno pesato le accuse ai magistrati e l’impronta sbagliata della campagna elettorale che ha corretto in corsa, chiedendo più autonomia e cambiando lo staff.

Napolitano laureato indigna Bologna

Loading

Il capo dello Stato riceve una laurea honoris causa in relazioni internazionali, fuori dall’università  gli indignati bolognesi protestano contro l’austerity del governo del presidente: «In quell’aula l’1% della popolazione si autocelebra e si autoincensa»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment