OGM: “Sono costosi, inquinanti e inutili ma la partita non è ancora persa”

by Sergio Segio | 14 Febbraio 2014 10:29

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GLI Ogm sono sul punto di sfondare la porta dell’Europa, a cui bussano da anni. Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, è sulle mura a combattere l’invasione.

Partita persa?
«Ci sono ancora possibilità. Il 3 marzo al Consiglio ambientale la presidenza greca riaprirà il percorso per consentire decisioni autonome degli stati nazionali anche per ragioni economico sociali, e non solo per salute e ambiente. La posizione di questa maggioranza in Commissione Ue è debole: in Consiglio affari generali, con l’astensione della Germania gli unici due grandi paesi favorevoli sono l’Inghilterra e la Spagna. L’Italia è contraria, anche se con ambiguità. Non è finita qui»
Non starete tentando di fermare il futuro?
«Gli Ogm non rappresentano una vera prospettiva economica. Dopo l’esplosione degli anni ‘90 le coltivazioni sono stabili, nel mondo. Sono penetrate distruggendo le economie agricole locali dove queste erano fragili, ma in Europa i modelli agricoli sono molto più solidi: traggono forza dalla tipicità e dalle particolarità, non dall’omologazione».
Per i favorevoli sfameranno il mondo.
«Che combattano la fame e riducano i costi è una chimera: gli agricoltori devono ricomprare le sementi ogni anno, e le regole di coesistenza per mettere in sicurezza il biologico e il convenzionale farebbero aumentare ancora i costi: filiere separate, macchinari e
magazzini dedicati. E c’è l’omologazione, che non piace al mercato».
Però richiedono meno pesticidi, no?
«No, anzi: il mais resistente al diserbante consente di utilizzarne di più perché non danneggia la pianta, ma inquina le falde. E poter colpire determinate popolazioni di insetti comporta lo sviluppo di ceppi resistenti e incide sulla biodiversità e sull’impollinazione. Nel mondo cominciano a esserci dubbi e coltivatori pentiti: somiglia molto al nucleare ».
Antieconomici, inefficaci, inquinanti: se ha ragione lei, perché insistono?
«Per garantirsi il mercato che hanno già, mostrando un’espansione finta. In Europa solo il mais 810 fu autorizzato negli anni ‘90. La concessione della patata è stata ritirata, e sul mais Pioneer 1507 il parlamento Ue è contrario ».

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