Letta: situazione da sbloccare Andrò subito da Napolitano
SOCHI — A Enrico Letta piace tantissimo l’hockey su ghiaccio. Forse perché è uno di quegli sport che lo aiutano a capire «quanto sia fondamentale il gioco di squadra». «Lo sport non è un one man show — spiega il presidente del Consiglio — lo sport è una squadra fatta di tante professionalità, talenti, di tante persone che lavorano per un solo obiettivo».
Sospira, Letta. È venuto a Sochi per concedersi «24 ore di ossigenazione, sotto molti punti di vista». Si è goduto la grande magia della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi, che ha celebrato la nuova Russia di Putin. Ha visto il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e il collega giapponese Shinzo Abe. È salito sulle montagne di Krasnaja Poljana per visitare il villaggio olimpico e incontrare alcuni dei nostri atleti. Ha fatto gli auguri di compleanno a Carolina Kostner. Ha lanciato qualche esca, insieme al presidente del Coni Giovanni Malagò, per la candidatura di Roma a ospitare i Giochi del 2024.
Ma il «clima ottimo», celebre perché curava tanti segretari generali del Pcus, con lui non ha funzionato: le burrasche politiche romane e una minacciosa nuvoletta con la faccia di Matteo Renzi lo hanno virtualmente inseguito fin sul Mar Nero.
Così il premier, nonostante indossi l’elegante tuta della squadra italiana, non può trincerarsi dentro la tregua olimpica. E tra una metafora sportiva e l’altra, mostra un po’ anche i denti. «C’è bisogno di un forte impegno per sbloccare la situazione politica — dice Letta —, da lunedì ho intenzione di lanciare un’iniziativa, dopo essermi consultato con il capo dello Stato». Più tardi, in un tweet, spiegherà che l’obiettivo dell’iniziativa sarà di «arrivare a un nuovo patto sul programma».
A mo’ di auspicio, Letta aggiunge che le condizioni per concludere bene questo esercizio «esistono tutte», dopo la direzione del Pd, di cui il premier dà un buon giudizio: «Ho fiducia nei vertici del mio partito e penso che potrà avere effetti positivi».
Lui comunque continua a ragionare sul lungo periodo. Il presidente del Consiglio descrive la candidatura olimpica per il 2024 come di una creatura che è deciso ad «accompagnare, aiutare e sostenere». E si dice pronto, lo fa rispondendo alla domanda di un collega americano, «ad aprire il portafoglio del governo al momento opportuno». Parliamo di un orizzonte di un anno e mezzo per metterla a punto e lanciarla, di tre anni per arrivare alla decisione: ci sono pochi dubbi che Enrico Letta sia un ottimista, quanto alla durata del suo gabinetto. «Noi come lo sport? La squadra di governo è sempre stata molto coesa e compatta. Se fate il confronto con il passato, quando altri governi facevano i fuochi d’artificio, siamo un gruppo di persone che vanno d’accordo».
Quanto alle Olimpiadi del 2024, «è una partita giocabilissima per l’Italia. Nei dieci mesi da capo del governo, ovunque sia andato nel mondo mi sono sempre sentito dire: a parità di affidabilità e organizzazione, non vi batte nessuno». Ma la condizione è il gioco di squadra: «L’Italia non può mai farcela con una logica top down. Non è un Paese dove fai scelte calate dall’alto e le cose funzionano».
E prima di ripartire per Roma, dove nel pomeriggio ha ricevuto a Palazzo Chigi il leader del partito della sinistra radicale greca Syriza Alexis Tsipras, Letta torna sulla scelta di esser presente all’apertura dei Giochi. «Siamo stati vicini agli atleti. Vicini alle imprese del sistema Italia che qui stanno raccogliendo grandi ritorni e aprendo nuove opportunità per il futuro. E siamo stati qui con i nostri valori, quelli dell’unità di tutte le diversità e della lotta contro ogni discriminazione. Valori che abbiamo visto sottolineati nelle parole forti del segretario generale Ban Ki-moon e che io ho espresso nel mio editoriale per il Corriere della Sera. Credo che tutto questo farà soltanto bene alla Russia e avrà effetti positivi» .
Paolo Valentino
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