by Sergio Segio | 8 Febbraio 2014 7:29
ROMA — Una bandiera greca appesa su uno dei palchetti del terzo ordine, una grande rossa che lo accoglie fuori dal Valle Occupato e lui che entra e saluta tutti alzando in aria un pugno chiuso. Scrosciano gli applausi per Alexis Tsipras, ospite del teatro in attività più antico di Roma, in autogestione da due anni e mezzo. «Un luogo di lotta e di speranza», lo definisce il leader di Syriza, in tournée in Italia per lanciare la sua lista in vista delle Europee del 25 maggio.
In Grecia, il suo partito (oggi all’opposizione) è balzato in testa ai sondaggi. Un miraggio per la sinistra italiana che ieri pomeriggio ha riempito il Valle, con una lunga fila di delusi che non sono riusciti a entrare in un teatro stracolmo. Erano tutti curiosi di ascoltare dal vivo il candidato della Sinistra Europea alle prossime elezioni. Un leader a cui guarda la sinistra italiana in Parlamento (tra il pubblico molti gli esponenti di Sel) ma anche fuori (presente Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione e Antonio Ingroia) fino a pezzi vari di movimentismo (gli ex Genoa Social Forum Luca Casarini e Vittorio Agnoletto). La visita di Tsipras, però, nasce soprattutto per lanciare una lista a suo sostegno pensata da un gruppo di intellettuali, da Barbara Spinelli a Luciano Gallino, da Flores D’Arcais ad Andrea Camilleri, da Guido Viale a Marco Revelli. Altri se ne stanno aggiungendo ma, per ora, non Stefano Rodotà. Il professore, ieri in prima fila, non ha ancora deciso se firmare per Tsipras: «Vedremo, sono qui per ascoltare», dice.
Tsipras, dal canto suo, accoglie con piacere la stampella della sinistra italiana («A cui noi greci abbiamo sempre guardato con interesse per le sue scelte audaci», dice Tsipras scatenando tra il pubblico mormorii e risate) e non delude i suoi supporter. Lancia stoccate a Matteo Renzi, mai nominato ma etichettato come «il mio coetaneo», quello che pensa a un’Europa con le stesse ricette della Merkel, «che in questi anni ci hanno portato a un calvario di austerità». Si complimenta con Beppe Grillo per la percentuale raggiunta ma poi lo attacca: «Fischietta facendo il menefreghista e poi non sceglie». La sua ricetta per la sinistra è «unire tutti quelli che oggi il neoliberismo divide, mettere da parte le differenze per un comune obiettivo». Considerato dalla stampa tedesca «il nemico numero uno dell’Europa», Tsipras si definisce «euroscettico costruttivo». Non vuole uscire dalla moneta unica («troppo complicato») e, piuttosto, lancia una grande conferenza europea sul debito: «Non solo per salvare la Grecia ma per liberare risorse per lo sviluppo delle zone periferiche d’Europa».
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