Stretta omofoba in Nigeria

by Sergio Segio | 15 Gennaio 2014 11:46

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È legge dello Stato il Same Sex Mar­riage (Pro­hi­bi­tion) Bill appro­vato nel 2011 dal senato e a mag­gio scorso dal par­la­mento nige­riani. All’inizio di que­sto mese, il pre­si­dente della Nige­ria Good­luck Joh­na­tan ha pro­mul­gato la nor­ma­tiva anti-gay che vieta i matri­moni — ren­dendo ille­gali anche quelli con­tratti in altri paesi — e le rela­zioni omo­ses­suali, La legge pre­vede pene deten­tive fino a 14 anni di pri­gione per chi cele­bra un’unione omo­ses­suale e fino a 10 per chiun­que si iscrive, par­te­cipa, orga­nizza o gesti­sce spet­ta­coli e orga­niz­za­zioni gay o esterna pub­bli­ca­mente la pro­pria rela­zione con un part­ner dello stesso sesso.

Ben­ché l’attuale legge fede­rale nige­riana già cri­mi­na­lizza e costringe alla clan­de­sti­nità le cop­pie dello stesso sesso — e addi­rit­tura in molti stati set­ten­trio­nali la legge isla­mica arriva a pre­ve­dere non solo la pri­gio­nia ma anche la fusti­ga­zione e la morte per lapi­da­zione — quella fir­mata pochi giorni fa pre­an­nun­cia un giro di vite e per­se­cu­zioni a più largo rag­gio minando gli stessi diritti alla libertà di espres­sione e di asso­cia­zione. Non­ché, con­si­de­rando un reato anche for­nire «ser­vizi» a chi è omo­ses­suale, il diritto a rice­vere cure, essendo inclusi tra tali sevizi anche i trat­ta­menti e le cure anti Hiv, come fanno notare gli atti­vi­sti nige­riani tra cui Bisi Alimi a capo della bri­tan­nica Kalei­do­scope inter­na­tio­nal diver­sity trust.

Una legge «in linea con le incli­na­zioni cul­tu­rali e reli­giose del nostro popolo» ha dichia­rato il por­ta­voce della pre­si­denza Reu­ben Abati, sot­to­li­neando che «oltre il 90% dei nige­riani si oppon­gono ai matri­moni fra per­sone dello stesso sesso» e susci­tando l’ira e le pre­oc­cu­pa­zioni delle asso­cia­zioni per la difesa dei diritti umani e dei paesi occi­den­tali. Un legge «dra­co­niana» l’ha defi­nita il respon­sa­bile per i diritti umani delle Nazioni Unite Navi Pil­lay: «Rara­mente ho visto una nor­ma­tiva che in così pochi para­grafi viola così tanti diritti umani uni­ver­sali fondamentali».

«Pro­fon­da­mente pre­oc­cu­pato» si è detto il segre­ta­rio di stato ame­ri­cano John Kerry che ha appreso la noti­zia durante un viag­gio in Europa e Medio Oriente: «Al di là di vie­tare il matri­mo­nio dello stesso sesso, que­sta legge restringe peri­co­lo­sa­mente la libertà di asso­cia­zione e di espres­sione per tutti i nige­riani. È incom­pa­ti­bile con gli obbli­ghi giu­ri­dici inter­na­zio­nali della Nige­ria e mina le riforme demo­cra­ti­che e la pro­te­zione dei diritti umani garan­titi dalla stessa Costi­tu­zione della Nigeria».

Un gra­vis­simo attacco ai «prin­cipi car­dine di ogni società civile, quali quello di tol­le­ranza e di non discri­mi­na­zione, san­citi da tutti i prin­ci­pali accordi inter­na­zio­nali di tutela e pro­mo­zione dei diritti umani, tra i quali la Carta afri­cana dei diritti dell’uomo e dei popoli del 1981, di cui la Nige­ria è fir­ma­ta­ria», per il nostro mini­stro degli Esteri Emma Bonino.

Se la minac­cia di Gran Bre­ta­gna e altri paesi occi­den­tali di tagliare gli aiuti ai governi che appro­vano leggi per­se­cu­to­rie omo­ses­suali ha con­tri­buito a far nau­fra­gare tali legi­sla­zioni nei paesi dipen­denti dagli aiuti, come il Malawi, la stessa non sem­bra poter influen­zare il governo nige­riano in grado di garan­tire una pro­du­zione di petro­lio di 2 milioni di barili al giorno.

Così Joh­na­tan, che punta alla rie­le­zione nel 2015, con la nuova legge puni­tiva cerca di caval­care il sen­ti­mento popo­lare anti-gay dif­fuso in Nige­ria come in gran parte dell’Africa sub-sahariana.

Con una popo­la­zione di oltre 175 milioni, quasi egual­mente sud­di­visa tra cri­stiani e musul­mani, la Nige­ria è un paese pro­fon­da­mente con­ser­va­tore in cui entrambe le comu­nità etnico-religiose con­di­vi­dono dif­fusi sen­ti­menti di osti­lità verso l’omosessualità. Ad acuire le pre­oc­cu­pa­zioni il fatto che gra­zie alla forte influenza poli­tica ed eco­no­mica eser­ci­tata in tutto il con­ti­nente afri­cano, il suo mes­sag­gio sui diritti degli omo­ses­suali è desti­nato ad avere effetti a livello regionale.

La legge anti-gay di Good­luck Joh­na­tan segue di pochi mesi una nor­ma­tiva simile appro­vata a dicem­bre dal par­la­mento ugan­dese con­dan­nata come «odiosa» dal pre­si­dente degli Stati uniti Barack Obama e para­go­nata all’apartheid da Desmond Tutu.

 

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