by Sergio Segio | 15 Gennaio 2014 11:48
UNA pubblica e una privata. Due esistenze autonome e ininfluenti una sull’altra per gli uni e invece per altri strettamente dipendenti per chi è stato investito di responsabilità politiche maggiori da un voto democratico. Sulla questione non è stato convincente. Si sa che nel mondo latino e in generale europeo si è di manica larga, mentre in quello anglosassone si è puritani. Il normanno di educazione parigina Francois Hollande è stato piuttosto latino. Ha puntato sul cuore, sui sentimenti, schivando la morale. E il comportamento. Non certo trascurabile per un personaggio che riveste una carica come la sua.
Lui ha interpretato il ruolo senza calcare la mano. Con tatto. Tutti conoscono momenti difficili nella vita privata, ha detto, e sono momenti dolorosi che devono restare privati. Erano parole che smentivano la semplice avventura con una giovane attrice, e che sembravano avvalorare una seria svolta sentimentale. Questa è stata la tattica difensiva. Lui non ha sposato neppure Ségolène Royale, madre dei suoi quattro figli, ed è tuttora celibe per l’anagrafe. Ieri ha fatto capire che Julie è una nuova seria pagina della sua vita. Mentre Valérie è già superata.
Per più di due ore, nella veste di esaminando più che di accusato, è riuscito a imporre ai seicento giornalisti presenti alla conferenza stampa un certo riserbo. Non ha fissato restrizioni. Ha usato un tono che incuteva rispetto. Ha intimidito la platea. O l’ha intenerita. Ma è ancora presto per valutare gli umori della Francia che lo scrutava sui teleschermi.
Nella grande sala dell’Eliseo è appena stato pronunciato il nome di Valérie, la compagna ufficiale ancora ricoverata in ospedale, e non è mai stato fatto quello di Julie, l’amante nel numero 20 di rue du Cirque. Le domande sul sexy scandalo sono state brevi e rare, e sono state sommerse da quelle sulla grande svolta politica ed economica (il patto di responsabilità) annunciata a fine d’anno e ieri dettagliata da Hollande. I francesi hanno saputo dal loro presidente che prima dell’11 febbraio verrà deciso se Valérie Trierweiler continuerà ad essere la sua compagna ufficiale. Il destino della coppia sarà chiarito prima della visita ufficiale a Washington, fissata per quella data, anche per risolvere le questioni poste dal cerimoniale. Per il viaggio in Vaticano, previsto qualche giorno prima, non c’è invece fretta, perché dal Pontefice non si va, comunque, insieme a una convivente non sposata, anche se Papa Francesco è tollerante.
L’impressione è che l’attuale prima dama di Francia stia per essere sfrattata dal palazzo dell’Eliseo. Valérie riposa ancora all’ospedale, ha detto Hollande, ma ha anche precisato che il titolo di prima dama di Francia attribuitole non è previsto dalla Costituzione. E’ una semplice abitudine, routine. Quando era in campagna elettorale, riferendosi a Sarkozy, fu esplicito nell’affermare che i francesi
non eleggono una famiglia ma una sola persona alla massima carica dello Stato. Hollande si è dimostrato generoso quando ha ricordato di essere garantito da un’ampia immunità costituzionale, ma non di voler far pesare questo suo privilegio e quindi non ha l’intenzione di denunciare la rivista che ha svelato la sua avventura con Julie.
I diciotto mesi all’Eliseo hanno cambiato il dirigente socialista (anzi socialdemocratico, come si è autodefinito ieri). I suoi sentimenti l’hanno indotto a venir meno al proposito espresso durante un dibattito con Nicolas Sarkozy, il presidente bling bling del quale non voleva seguire l’esempio. «Io eletto, ha scandito in quell’occasione, farò in modo che il mio comportamento sia in ogni istante esemplare». Non era probabilmente esemplare raggiungere l’amante di soppiatto, sul sedile di una motoretta guidata da una guardia del corpo né di passare le notti, senza saperlo, in un appartamento con il nome sulla porta di un esponente della malavita corsa e abitato da un’attrice, amica di Julie, compagna di un corso assassinato a rivoltellate nella sua isola. Di questo non si è parlato ieri, ma Francois Hollande ha voluto precisare di essersi sempre mosso nella massima sicurezza. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile per un capo delle forze armate francesi, attualmente impegnate in operazioni belliche nel Mali e nella Repubblica centroafricana.
Dettagliando il suo nuovo programma economico Francois Hollande si è presentato come un presidente intensamente occupato nella lotta alla disoccupazione. Questo ha contribuito a dare dignità alla sua lunga esposizione, nella quale i particolari dell’avventura con Julie hanno avuto scarso spazio. Anche la svolta economica è tuttavia oggetto di critiche.
Favorisce le aziende ed è definita social-liberista dall’ala sinistra del partito socialista. E dai sindacati. Ma nel clima parigino questa polemica politica purifica il sexy scandalo
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