De Girolamo al test dell’Aula Il Pd non vuole fare sconti

by Sergio Segio | 17 Gennaio 2014 8:23

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ROMA — Stamattina alle nove Nunzia De Girolamo sarà in aula alla Camera. Non l’aspettano a braccia aperte. Il ministro delle Politiche agricole deve illustrare scena e retroscena di quelle registrazioni nelle mani della Procura di Benevento dove la sua voce è protagonista e nei discorsi si sente parlare di pressioni indebite per gli appalti della Asl. Il premier Enrico Letta ha fatto sapere ai suoi: «Sarò rigoroso nella valutazione».
Non sarà una passeggiata per il ministro. I mal di pancia più pericolosi si contano fra le fila del Partito democratico. Perché è stato proprio il Pd a presentare nei giorni scorsi l’interpellanza che ha trascinato stamattina il ministro in aula. Ma anche perché è tra le fila del Pd che ancora ieri stava crescendo il desiderio di appoggiare la mozione di sfiducia nei confronti del ministro De Girolamo presentata dal Movimento 5 Stelle. Non è calendarizzata per domani, ma potrebbe esserlo nei giorni immediatamente seguenti. «Certo il caso De Girolamo è motivo di imbarazzo», ha detto Pippo Civati ieri, mentre nei giorni scorsi era stato il segretario Matteo Renzi a sottolineare la differenza di «stile» fra il ministro del Pd Josefa Idem (che si è dimessa a giugno per una storia di Imu non pagata) e quello del ministro De Girolamo.
Intanto anche fra i deputati di Scelta civica sono cominciati ieri mal di pancia pericolosi. In mattinata la deputata Stefania Giannini era stata piuttosto esplicita: «Sono dell’avviso che quando un ministro crea imbarazzo al governo di cui fa parte dovrebbe valutare l’opportunità di dimettersi». Nel pomeriggio, poi, ci aveva pensato il capogruppo di Montecitorio Andrea Romano a buttare benzina sul fuoco dicendo: «Attendiamo con serenità di ascoltare le spiegazioni che darà il ministro alla Camera e sulla base di quello valuteremo».
Ben più decisa la posizione di Sinistra e libertà. Ieri è stato il leader Nichi Vendola a commentare: «Le dimissioni del ministro De Girolamo? Dovrebbe dimettersi tutto il governo, a dire il vero». Era stata proprio Sel nei giorni scorsi a rivendicare di aver sollevato già nel giugno dell’anno passato la questione dell’assegnazione del servizio 118 nella Asl di Benevento, assegnazione oggetto di indagini e contenuto nelle registrazioni adesso in mano alla Procura.
Molte ore di registrazioni alle quali oggi se ne aggiunge un’altra, quella che mercoledì è stata trasmessa dal Tg5 e dove l’ex direttore della Asl di Benevento Felice Pisapia parla con il ministro De Girolamo per avvisarla che c’è un complotto ordito nei suoi confronti. La registrazione non era agli atti della Procura (è stata acquisita ieri) e — secondo quanto dichiara il direttore del Tg5 Clemente Mimun — è arrivata in forma anonima.

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