Cambogia, polizia spara su operai almeno 4 uccisi, numerosi i feriti

by Sergio Segio | 3 Gennaio 2014 16:13

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La protesta degli operai tessili coinvolge circa 650 mila lavoratori, i cui salari sono sempre più bassi e per questo i sindacati hanno avviato una serie di iniziative di sciopero con manifestazioni contro cui la polizia, finora, aveva solo utilizzato idranti e manganelli. L’uso delle armi da fuoco contro le proteste dei lavoratori tessili rappresenta un nuovo, gravissimo caso di repressione violenta delle manifestazioni in corso nella penisola cambogiana.Secondo Chan Soveth del gruppo locale per i diritti umani Adhoc, 10 lavoratori sono stati gravemente feriti.

Gli agenti hanno aperto il fuoco per contrastare l’avanzata dei dimostranti, armati di sassi, bastoni e alcune bombe molotov. Un portavoce della polizia militare ha dichiarato che nove agenti sono rimasti feriti da pietre e colpi di fionda. Gli operai sono in protesta da dicembre per ottenere un aumento delle retribuzioni minime a 160 dollari al mese, dagli attuali 80. Il governo di Hun Sen ha promesso di portare i salari a 95 dollari entro il prossimo aprile: una prospettiva che non soddisfa i 650 mila lavoratori tessili cambogiani, spina dorsale del settore che sostiene le esportazioni nazionali.

La protesta si sovrappone in parte alle manifestazioni del Partito di salvezza nazionale della Cambogia, che lo scorso luglio è stato sconfitto di poco in elezioni che crede siano state macchiate da diffuse irregolarità. Da allora l’opposizione è scesa in piazza più volte, reclamando la vittoria e chiedendo invano l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui presunti brogli

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