Alitalia, sindacati e azienda da Lupi per l’ok agli esuberi

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ROMA — Ore decisive per la partita Alitalia-Etihad. Oggi, alle 10,30, i vertici dei sindacati italiani, Susanna Camusso della Cgil, Luigi Angeletti della Uil, della Cisl Raffaele Bonanni, dell’Ugl Giovanni Centrella e l’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio, andranno al ministero dei Trasporti, accolti dal padrone di casa Maurizio Lupi per chiudere l’accordo sui 1.900 esuberi della compagnia.
Sono ore decisive perché le banche non hanno ancora versato i 200 milioni di euro previsti dall’aumento di capitale e la situazione finanziaria, senza l’attesa iniezione di denaro fresco, rischia di avvitarsi pericolosamente nel brevissimo termine. Nel contempo Etihad prima di entrare nel vivo della trattativa vuole che Alitalia metta nero su bianco il via libera dei sindacati, al cui interno si vivono ore frenetiche.
L’accordo si basa su solidarietà e cassa integrazione a rotazione e nessun licenziamento. Il piano Del Torchio prevede un taglio alle retribuzioni per i dipendenti che guadagnano oltre 40mila euro lordi l’anno (i due terzi del totale dei lavoratori) che vanno dal
5% al 20% per chi incassa più di 200mila euro lordi annui. Viste le difficoltà del momento, l’ad Alitalia, con la mediazione del ministro Lupi, dovrà ottenere entro le prossime 72 ore il via libera di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per dar modo a Del Torchio e soprattutto al primo ministro Enrico Letta in partenza per Abu Dhabi, di concretizzare i termini dell’acquisizione.
I tempi, secondo quanto Repubblica è riuscita a ricostruire, sarebbe rapidi: una volta incassato l’ok del sindacato, le banche verseranno i 200 milioni e, da qui alla fine della prossima settimana, Del Torchio e il numero uno di Etihad James Hogan si incontreranno
per avviare la trattativa vera e propria in esclusiva tra le parti. Nei giorni scorsi gli emissari del vettore del Golfo hanno ottenuto tutta la documentazione richiesta (sia per la parte operativa che per quella finanziaria).
Intanto arrivano le prime conferme alla possibile trasformazione della tratta Roma-Fiumicino in un collegamento servito dall’alta velocità ferroviaria, altra questione “calda” messa dagli arabi sul piatto dell’accordo tra Alitalia ed Etihad. Ieri è stato l’amministratore delegato del gruppo Ferrovie a confermare una possibile svolta: «Stiamo studiando con Aeroporti di Roma un servizio che da Fiumicino possa arrivare a Firenze e Bologna per poter alimentare quelle città con l’alta velocità. È una qualcosa che stiamo studiando con attenzione e siamo molto felici di poter realizzare ».
Anche sui tempi della realizzazione Moretti non vede grandi problemi all’orizzonete: «I tempi? Spero — ha risposto Moretti — che in poco tempo si arriverà a definire l’accordo e poi si potrà partire abbastanza facilmente, non ci sono difficoltà tecniche in merito».


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