Spunta il prelievo del 27% sulle speculazioni in Borsa C’è l’accordo sulla Tasi

by Sergio Segio | 29 Gennaio 2014 15:25

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ROMA – Si chiama decreto Milleproroghe. E nel dibattito in Aula ogni senatore prende le distanze da quel provvedimento che ogni anno rinvia buona parte delle scadenze fissate in precedenza. Ma poi, al momento degli emendamenti, anche il Senato infila qualche altro rinvio e pure qualche ritocco sulle tasse.
La commissione Affari costituzionali ieri ha rimandato al 1°giugno l’applicazione della nuova tassa del 58% sulle sigarette elettroniche. E ha compensato il mancato incasso con un aumento dal 20 al 27% delle imposte sulle rendite finanziarie «spot», cioè le operazioni speculative di compravendita chiuse entro 48 ore. L’emendamento è stato proposto dal leghista Stefano Candiani. Ma potrebbe non reggere all’esame dell’Aula, dove il decreto sarà messo ai voti oggi. La Ragioneria generale dello Stato ha manifestato seri dubbi proprio sul tipo di copertura. Anche nel governo c’è una certa freddezza. E a questo punto non è chiaro se il rinvio sulla sigaretta resterà ma con un altro tipo di compensazione, un’ipotesi sono i risparmi sugli affitti degli uffici pubblici, oppure cadrà del tutto.
C’è poi un altro rinvio importante che Palazzo Madama ha aggiunto a quelli fissati dal governo. Era stato appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che obbliga professionisti e imprese ad accettare il bancomat per i pagamenti sopra i 30 euro. Ma la regola scatterà solo tra un anno e mezzo, il 1° giugno del 2015, grazie ad un altro emendamento al Milleproroghe passato in commissione e presentato da Hans Berger, Autonomie, e Andrea Augello, del Nuovo centrodestra. Solo su un punto il Senato ha accorciato la proroga prevista: le mozzarelle di bufala. Nella versione uscita da Palazzo Chigi il decreto rimandava al 2014 l’obbligo per le aziende di produrle in ambienti separati da quelli utilizzati per altri tipi di formaggio. L’ennesimo rinvio, visto che l’obbligo era stato introdotto addirittura nel 2008 per limitare le truffe con l’utilizzo del normale latte di mucca, meno costoso di quello di bufala. La commissione ha accorciato il rinvio a sei mesi, con l’approvazione di cinque emendamenti fotocopia presentati da tutti i gruppi parlamentari, dopo che Sel e Movimento 5 Stelle avevano proposto senza successo di cancellarlo del tutto.
Fuori dal Parlamento sembra sbloccato, invece, il nodo della Tasi: la nuova tassa sulla casa. Nell’incontro di ieri, Associazione dei Comuni e ministero dell’Economia hanno confermato che le detrazioni per le famiglie saranno coperte con la possibilità lasciata ai sindaci di aumentare l’aliquota dello 0,8 per mille. In questo modo, rispetto alla vecchia Imu, i Comuni si troverebbero comunque in cassa 700 milioni in meno, ma mezzo miliardo è già stato stanziato dalla legge di Stabilità e gli altri 200 milioni dovrebbero arrivare dal gettito dell’Imu sui capannoni che oggi va tutto allo Stato. Con l’impegno del governo a trovare a sua volta un’entrata alternativa per le proprie casse.
Lorenzo Salvia

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