L’annuncio di Grass: non scriverò più romanzi
L’addio è dovuto, spiega lo scrittore, a ragioni di età: «Sono troppo vecchio. Ho ormai 86 anni. Non credo che riuscirò a scrivere ancora un romanzo» dichiara Grass. «La mia salute — aggiunge —non mi permette di fare piani per i prossimi cinque o sei anni.
Tuttavia, questa sarebbe la condizione da cui partire per un romanzo». Lo scrittore si dice però intenzionato a proseguire nell’attività artistica cui si dedica sin da giovane: «Dal disegno e dagli acquarelli sono poi spuntati i primi testi. È a questo che lavoro, anche se non so cosa ne verrà fuori».
Il più recente romanzo di Grass è Camera oscura, uscito in Germania nel 2008 e in Italia da Einaudi nel 2009, che prosegue il percorso autobiografico avviato con Sbucciando la cipolla, il libro di memorie del 2006 (tradotto sempre da Einaudi l’anno seguente) in cui lo scrittore raccontava per la prima volta di aver vestito giovanissimo, durante la Seconda guerra mondiale, l’uniforme delle Waffen SS. Una rivelazione che fece grande scalpore in tutto il mondo, poiché per lunghi anni Grass si era caratterizzato come una sorta di coscienza critica della Germania occidentale, che accusava di essersi lasciata alle spalle con troppa disinvoltura il passato tragico del Terzo Reich. Nato nel 1927 a Danzica, allora città autonoma, oggi appartenente alla Polonia, Grass si arruolò a 17 anni e venne ben presto ferito. Poi fu rinchiuso nel campo di prigionia americano di Bad Aibling, dove sostiene di aver incontrato il suo coetaneo Joseph Ratzinger, il futuro papa Benedetto XVI, anch’egli catturato dagli Alleati.
Nel dopoguerra Grass tentò varie strade, tra cui quella dell’attività artistica come scultore, e riuscì ad affermarsi in campo letterario nel 1959, con il romanzo Il tamburo di latta, prima parte di una trilogia comprendente anche Gatto e topo (1961) e Anni di cane (1963). Ben presto si caratterizzò anche sul piano dell’impegno politico, appoggiando convintamente la social- democrazia tedesca e in particolare il suo leader Willy Brandt, artefice della linea distensiva verso il blocco sovietico denominata Ostpolitik. Più tardi aderì al movimento pacifista e si oppose all’installazione dei missili nucleari americani di medio raggio sul territorio tedesco. Inoltre criticò con forza la rapida riunificazione della Germania promossa, dopo la caduta del Muro di Berlino, dal cancelliere cristiano democratico Helmut Kohl.
Dopo aver vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1999, Grass ha mostrato di guardare con occhi diversi al passato bellico della Germania: per esempio nel romanzo Il passo del gambero (2002) ha rievocato la tragedia del transatlantico «Wilhelm Gustloff», che affondò nel 1945, silurato da un sommergibile sovietico, con il suo carico di circa 10 mila profughi civili in fuga dall’Armata rossa. La polemica più recente riguardante Grass è scoppiata nel 2012, quando il Nobel ha pubblicato un poema in prosa nel quale attaccava Israele per il suo arsenale nucleare e per la sua politica nei riguardi dell’Iran, allora governato dal presidente Ahmadinejad. Per via di quell’intervento Grass è stato dichiarato persona non grata nello Stato ebraico.
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