«Marijuana legale» Vendola e parte del Pd guardano al Colorado

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ROMA — La miccia del dibattito si è accesa nel partito più insospettabile: la Lega. Di più: l’assessore lombardo Gianni Fava non è rimasto da solo nel partito a chiedere di legalizzare la cannabis. Anche il deputato del Carroccio Gianluca Pini ha concordato con lui, chiedendo una revisione della legge Fini-Giovanardi. Certo il neo segretario leghista Matteo Salvini ieri con un tweet ha cercato di chiudere il dibattito: «Se la Lega deve pensare ad una liberalizzazione questa sarà per la prostituzione, non certo per la cannabis». Ma il dado ormai era tratto. E nel paese si è ricominciato a discutere: spinello sì, spinello no. Una diatriba senza fine, da anni.
Un dibattito che da sempre vede schieramenti ben definiti. «Mi pare schizofrenico — ha detto Matteo Renzi, segretario Pd — un Paese in cui si passa dal proibizionismo più totale alla liberalizzazione delle droghe leggere. Iniziamo a cambiare la Fini-Giovanardi che è una leggiaccia, rimettiamo la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e mettiamo in prova chi è stato arrestato per detenzione di droghe leggere». Il governatore della Puglia e leader di Sel Nichi Vendola spara a zero, con un tweet: «Legge Fini-Giovanardi è sbagliata, feroce, inefficace. Proibizionismo è manna dal cielo per trafficanti. È ora di legalizzare la cannabis». E che Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato di Forza Italia-Pdl, replichi, con altrettanta veemenza: «Leggo sconcertato di alcune iniziative legislative per la liberalizzazione della cannabis. Antiche questioni che l’evidenza scientifica e il buon senso avrebbero dovuto chiudere ma che invece tornano contro ogni logica. È ridicolo chi ancora pensa ad una distinzione tra droghe leggere e pesanti».
Assolutamente inconsueto il dibattito fiorito all’interno della Lega, anche perché in un primo momento persino il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, aveva dichiarato apertura alla legalizzazione della cannabis. Una dichiarazione che Maroni ha cercato di archiviare come un incidente («è stato un mio collaboratore a scrivere»), ma che non hanno tranquillizzato gli alleati del Nuovo centro destra che per bocca del consigliere lombardo Stefano Carugo chiede al governatore di fare chiarezza.
Proprio ieri il senatore Luigi Manconi ha presentato un disegno di legge «in materia di coltivazione e cessione della cannabis e dei suoi derivati». Dice Manconi: «Dopo trent’anni di fallimenti della politica proibizionista in tutto il mondo che ha portato soltanto all’ampliamento del mercato e del numero di consumatori, carcerizzazione di massa e sofferenze sociali, si è avviata finalmente una riflessione. Persino in Italia cominciano a manifestarsi i primi timidi segnali di un ravvedimento».
Sull’onda americana. Il via libera del Colorado alla vendita della marijuana ricreativa ha innescato un boom della domanda e ha registrato un sì dell’opinione pubblica: il 55% degli americani è a favore della legalizzazione, secondo un sondaggio Cnn.
Alessandra Arachi


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