Scudo capitali all’estero a gennaio per tagliare il cuneo fiscale rischio nuovi aumenti sulla casa

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ROMA — Lo scudo fiscale per tagliare le tasse sul lavoro. Il governo metterà anche i proventi dal rientro dei capitali illegalmente depositati all’estero (tra 120 e 180 miliardi solo in Svizzera) nel fondo per ridurre il cuneo fiscale. Ovvero la differenza tra il costo del lavoro e i denari messi in tasca dal dipendente. Una novità importante che emergerà questa mattina, quando gli emendamenti del governo alla legge di Stabilità saranno depositati in commissione Bilancio della Camera. Il blitz sull’evasione — da affidare ad un provvedimento specifico, forse già a gennaio — servirà dunque a rimpinguare il fondo speciale che nascerà con l’approvazione della legge di Stabilità, alimentato, in modo strutturale e automatico, dalle risorse “extra” derivanti da spending review e lotta all’evasione. Extra rispetto alle esigenze di bilancio, cioè a ripianare deficit e debito.
La “proposta Greco”, dal nome del pm che l’ha suggerita (rientro dei capitali senza carcere, il 12% al fisco), andrà certo messa a punto. Ma la quadra politica sembra essere stata trovata. Tutte le entrate derivanti da “misure straordinarie”, come questa, oltre a quelle ordinarie di contrasto all’evasione, saranno indirizzate al “fondo per la riduzione della pressione fiscale”. Intesa raggiunta poi nella notte anche sugli altri temi spinosi al centro del pacchetto di emendamenti firmati dal governo. E dunque spiagge e stadi, in primis. Per quanto riguarda gli arenili, la privatizzazione o “sdemanializzazione”, come la chiamava l’ex Pdl, sembra scongiurata. Si punta a risolvere il contenzioso in tema di canoni e concessioni. Così pure la norma sugli impianti sportivi, così attesa dal mondo del calcio, sembrerebbe depurata da sconti in cubature extra per i costruttori. Anzi si escluderebbe in modo esplicito la possibilità di realizzare nuovi complessi residenziali. Rendendo però più celeri e certi i tempi di realizzazione delle strutture. Se non rispettati, il presidente del Consiglio procede al commissariamento.
Nel pacchetto spunta poi una norma per salvaguardare altri 20 mila “esodati” (stanziati circa 200 milioni all’anno). E un’altra per destinare maggiori fondi alle forze di polizia (specie quelle “in strada”), per straordinari e assunzioni di carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco. Per quanto riguarda la casa, la soluzione ancora non c’è. Si punta tuttavia ad aumentare il gettito a disposizione dei Comuni: o alzando l’aliquota totale (tra Tasi e Imu) sulle seconde abitazioni all’11,6 per mille, o il tetto della Tasi sulle prime case al 3,5 per mille.
Prosegue intanto il voto degli emendamenti. Ieri mattina è passato quello del relatore sulle pensioni: gli assegni tra 1.500 e 2.000 euro lordi al mese saranno rivalutati al 95% (dal 90%). Così come è stata approvata la norma anti-evasione a firma dei deputati Pd Castricone e Covello che impone un prelievo del 15% sull’importo derivante dalla compravendita degli atleti. «Lo scopo è quello di far emergere utili spesso nascosti al Fisco e dunque incrementare il gettito», hanno spiegato i firmatari. Nel mirino finiscono in particolare le star del calcio, i procuratori e i loro contratti milionari. Tra l’altro, spiegano Castricone e Covello, «sarà da oggi possibile diminuire gli inevitabili contenziosi fiscali tra atleti e amministrazione finanziaria».
Il voto proseguirà quest’oggi, a partire dalle 23. Tra i nodi sospesi, la Tobin tax, il fondo sul dissesto idrogeologico e quello per le emergenze, i piccoli Comuni, il divieto di cumulo tra pensione pubblica e altri redditi. Molto atteso il voto dell’emendamento a firma Scanu (Pd) che assegna alla Sardegna 30 milioni di euro, fuori dal patto di stabilità, per far fronte all’emergenza alluvione.


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