Primarie, si sceglie il leader Sfida finale (e polemiche )
ROMA — Matteo Renzi, il «rottamatore» che vuole «cambiare verso» al Pd e all’Italia, voterà a Firenze; Gianni Cuperlo, l’ex delfino di D’Alema che chiede il cambiamento ma rivendica la continuità con la sinistra, a Roma; Pippo Civati, l’outsider che vuole un Pd più radicale e moderno e vuole mettere fine al governo delle larghe intese, a Monza. Si saprà stasera chi dei tre sarà il nuovo segretario, ma ben dopo la chiusura dei seggi (i novemila gazebo che aprono alle 8 e chiudono alle 20). Il successore del «traghettatore» Guglielmo Epifani non è l’unica incognita: conterà molto anche la partecipazione, prevista in calo. L’asticella minima è fissata sui due milioni, ma non sarà facile raggiungerli. L’elezione è attesa anche dal governo, visto che potrebbe avere non poca influenza sulla stabilità dell’esecutivo.
Renzi ieri ha lanciato l’estremo appello: «Ora o mai più, questa è l’ultima occasione per cambiare l’Italia. O lo facciamo insieme o perdiamo tutto». Cuperlo ha spiegato che «il ventennio va chiuso a destra, ma anche a sinistra. Serve una rottura positiva». Civati all’ultimo comizio ci è arrivato in ritardo, in linea con una campagna all’insegna dell’austerity : la benzina della Punto dell’organizzatore è finita e il candidato ha dovuto fare l’autostop.
All’ultimo momento, è sceso in campo anche Romano Prodi. Nelle scorse settimane aveva annunciato che non avrebbe votato, anche per non farsi «tirare per la giacchetta». Due giorni fa, la retromarcia: «In questa drammatica situazione non si può restare a casa». All’annuncio del voto, manca il destinatario della crocetta. Il sindaco di Firenze la vede così: «A occhio vota per me o per Civati, non credo Cuperlo». Civati ci spera: «Ci terrei moltissimo al suo voto, ma l’importante è che ci sia lui». Cuperlo: «Il voto di Prodi è una bellissima notizia».
L’ultima giornata è segnata da diverse polemiche, a cominciare dalla decisione di fare entrare di diritto gli ex segretari e i componenti del governo, Enrico Letta compreso, nell’assemblea del Pd. Scelta, quella di tenerli fuori dalle primarie, contestata da Civati, ma anche da esponenti popolari. Civati si scaglia anche contro Cuperlo, colpevole, a suo dire, di avere utilizzato i database del Pd per telefonare agli iscritti: «È una gravissima violazione della privacy. Il suo call center ha chiamato anche me». Segnalazioni di sms dall’associazione «sinistra per Cuperlo» arrivano da Stefano Ceccanti e altri. Violazione della privacy smentita dal Comitato Cuperlo: «Le telefonate sono fatte da volontari iscritti al Pd. I numeri sono gli stessi che gli iscritti usano di solito per organizzare nel territorio le iniziative del partito».
Polemiche anche su Massimo D’Alema. Cuperlo si smarca: «Non mi ha dato nessun consiglio e poi ho un’età veneranda». L’ex premier ha paragonato l’assessore pugliese Elena Gentile, sostenitrice di Civati, a un pugile. Parole che non sono piaciute a Civati: «Sono battute maschiliste degne del peggior Berlusconi. D’Alema si ritiri a vita privata». La portavoce lo difende: «Gli attacchi a D’Alema sono grotteschi. Ha solo commentato una foto con due “pugili”, Scalfarotto e D’Alema, notando che mancava il terzo, la Gentile».
Alessandro Trocino
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