Pressione fiscale al 44 per cento siamo al quarto posto in Eurozona

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ROMA — Debito e pressione fiscale alle stelle, mentre il deficit resta miracolosamente sotto la media europea. E’ questo il quadro tracciato da Bankitalia, nel Bollettino statistico diffuso ieri. Nel 2012 la pressione fiscale in Italia è salita al 44 per cento del Pil, rispetto al 42,5 del 2011 e del 40,5 del 2002. Il nostro paese si colloca al quarto posto nell’area dell’euro a pari merito con la Finlandia (44%) e dopo Belgio (47,3%), Francia (46,9%) e Austria (44,6%). La media nell’area euro si attesta al 41,6 per cento.
Allarme anche il rapporto debito- Pil dell’Italia che nel 2012 si è attestato al 127 per cento, in crescita rispetto al 120,7 del 2011 e al 105,4 del 2002. Il Belpaese in questa classifica si colloca al secondo posto dopo la Grecia (156,9 per cento dal 170,3 del 2011). Al terzo posto in classifica c’è il Portogallo (124,1 per cento dal 108,2 del 2011) e al quarto l’Irlanda (117,4 dal 104,1 del 2011).
Unica nota positiva il deficit: con un deficit al 3 per cento del Pil nel 2012, l’Italia si trova tra i pochi paesi virtuosi sotto il profilo dell’indebitamento netto. Sono infatti 17, ovvero la maggior parte, i Paesi europei che hanno un deficit più alto, tanto che la media della Ue è al 3,9 per cento mentre quella dell’area euro è al 3,7 per cento.
Intanto si continua a lavorare alla legge di Stabilità (sono arrivati 3.436 emendamenti) e al nodo di quel che resta dell’Imu, cioè la mini- Imu. Il decreto che stabilisce il pagamento a gennaio nei Comuni che hanno aumentato l’aliquota è all’esame della Commissione Finanze del Senato ma è probabile che una soluzione alla questione possa essere trovata con gli emendamenti alla legge di stabilità. Il dl deve essere convertito in legge infatti a fine gennaio, troppo tardi per quella scadenza già fissata al 16 dello stesso mese. Se «una correzione del decreto non è ancora da escludere è evidente – dice Federico Fornaro del Pd, uno dei relatori al dl Imu-Bankitalia – che anche la legge di stabilità può essere un veicolo per risolvere la questione». Una proposta del Pd è quella di rendere detraibile dalla Tasi la mini-rata Imu.
Sulle stime, continua la polemica: ieri il presidente dell’Anci Piero Fassino ha ripetuto che la stima dei Comuni è «tra i 350 e i 400 milioni di euro». «Crediamo che sia giusto trovare una copertura ha aggiunto – che eviti di chiedere agli italiani un nuovo balzello». Le stime del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni sono invece più basse.
Intanto il vice ministro dell’Economia Stefano Fassina ha annunciato che il governo si impegna a cercare nuove risorse per l’indicizzazione piena delle pensioni e gli esodati. Fassina ha inoltre spiegato che la destinazione di 120 milioni nel triennio 2014-2016 al sostegno per l’inclusione attiva (Sia) previsto nella legge di stabilità uscita dal Senato permetterà di attribuire benefici, in alcuni casi, anche di 400 euro mensili alle famiglie particolarmente svantaggiate (contro i 40 della social card).


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