La sfida di Grillo a Napolitano “Il 31 ascoltate me non il presidente”
ROMA — Un pezzo di Forza Italia invita a spegnere la tv il 31 dicembre durante il discorso di Giorgio Napolitano. Allora Beppe Grillo non vuole restare indietro nell’attacco al Quirinale e lancia il “contro discorso” di Capodanno. Che terrà lui stesso usando l’amato strumento del web. L’annuncio del leader grillino è apparso ieri sul suo sito Facebook. Poche parole: «Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog http://www.beppegrillo.it/ alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento. Avvisa tutti i tuoi amici e parenti. In alto i cuori!».
Dunque i falchi forzisti e grillini si fanno concorrenza nel cercare di boicottare Napolitano e il tradizionale appuntamento di fine anno. Con la Lega che rischia di essere spiazzata. Così per recuperare terreno i leghisti fanno balenare l’adesione al famoso impeachment sponsorizzato sempre da Beppe Grillo. «Sulla proposta faremo una valutazione della coerenza del presidente della Repubblica », dice Guido Guidesi.
Il senatore leghista spiega che non guarderà Napolitano in tv. «Non l’ho mai fatto – dice – e non vedo perché dovrei farlo stavolta ». E questa sembra la linea ufficiale dei leghisti, visto che anche Matteo Salvini annuncia che terrà la tv spenta. «Ho già in programma di vedere in tivù Peppa Pig con mia figlia di un anno. spiega il segretario – Lo dico senza spirito polemico, visto che sono dieci anni che non ascolto il discorso ». Comunque, si rallegra Salvini, «come al solito Fi ci arriva tardi, ma meglio tardi che mai».
A dire la verità ufficialmente Forza Italia non sostiene il boicottaggio tv sponsorizzato da falchi come Augusto Minzolini, ma neanche lo sconfessa. Il Mattinale, la nota politica del gruppo della Camera, per esempio, gli dedica una voce della sezione “Parole chiave” titolata “Telecommandos. «Spegnere il discorso di fine anno del presidente della Repubblica? Di fine anno o di fine mandato? – si chiede – Libertà di telecomando, libertà di giudizio, libertà di critica, libertà di ricostruzione storica. Libertà».
Ma le critiche arrivano puntuali nella stessa nota, al paragrafo successivo titolato “Elasticità”. Si scrive che quando la democrazia
è azzerata il rischio è quello di una presidenza assolutistica. A tenere vivo artificialmente un governo e un parlamento illegittimi si rischia la frantumazione e la rivolta, prima che l’impeachment. Un po’ di equilibrio e di elasticità mentale non guasterebbero al Quirinale».
Napolitano, comunque, non è il solo bersaglio di Beppe Grillo e dei suoi sostenitori. Nel mirino sono finiti anche la deputata di Sel Titti Di Salvo e quello di Scelta Civica Andrea Romano. Colpevoli, secondo un video postato sulla pagina Facebook di Grillo di avere chiesto di chiudere la Camera per andare a casa per le feste. «Ma perché non li abbiamo ancora bruciati con il lanciafiamme », l’ultimo commento postato da Luca Iadorola. E molti altri sono dello stesso tenore con minacce di morte e insulti di ogni tenore. Sel però ha deciso di denunciare Grillo. Romano, invece, la prende con ironia: «Sarà il clima natalizio», dice.
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