La Bce, l’ombrello anti crisi e i mal di pancia tedeschi

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Le dure critiche pubblicate dal giornale conservatore prendono spunto, soprattutto, da una frase contenuta nel colloquio di Draghi con il settimanale di Amburgo. «Ogni volta si diceva: “per l’amor di Dio, questo italiano distrugge la Germania”, ma invece è accaduto il contrario. L’inflazione è bassa e l’incertezza è diminuita», sono le parole incriminate che ha pronunciato il numero uno di Eurotower. E c’è anche chi, come Manfred Johann Michael Neumann, già docente all’Università di Bonn ed ex presidente del comitato scientifico del ministero dell’Economia, parla della «autocommiserazione» e della «autoesaltazione» che caratterizzerebbero la personalità dell’ex banchiere centrale italiano. «Ha giocato d’azzardo e ha avuto provvisoriamente fortuna», aggiunge.
Non sono più indulgenti con Draghi gli altri studiosi ascoltati da Die Welt . Stefan Homburg, direttore dell’Istituto di Finanze pubbliche dell’Università Leibniz di Hannover, mette in dubbio la «legalità» della strategia della Bce annunciata oltre un anno fa. A suo giudizio il programma Omt ha funzionato a breve termine, ma gli incentivi per Italia e Spagna non sono destinati a essere utili nel futuro. Secondo Kai A. Konrad, dell’Istituto Max Planck di Monaco, bisogna evitare di «gettare polvere negli occhi» , perché la convergenza dei tassi d’interesse non significa la fine della crisi. Charles B. Blanckart, economista svizzero che ha insegnato a Berlino, contesta che qualcuno abbia veramente detto che Draghi avrebbe «distrutto la Germania» e si chiede piuttosto chi pagherà il conto finale della Bce. Thorsten Polleit, capo economista della Degussa, sostiene infine che i mercati finanziari sono stati distratti dai tassi d’interesse artificialmente bassi, ma sottolinea che tutto questo non è destinato a durare a lungo.
Die Welt non ha interpellato, nel suo articolo, nessun esponente del governo di grande coalizione appena insediatosi. Non sembra assolutamente probabile, comunque, che esista la volontà di rimettere in discussione, soprattutto dopo la nascita della nuova maggioranza, le posizioni espresse a suo tempo dal precedente esecutivo. Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze sia allora che oggi, intervenne in difesa di Draghi, a giugno, nel corso delle audizioni della Corte Costituzione sulla legittimità del programma di acquisto dei titoli di Stato deciso nel settembre dell’anno scorso, e mai attuato, dalla Bce. «Il governo di Berlino – disse Schäuble in quella occasione – non vede nessuna indicazione secondo cui le misure della Bce violino il suo mandato». Più recentemente, al convegno annuale della Süddeutsche Zeitung , Angela Merkel ha definito Draghi «una persona alla quale sta molto a cuore la competitività dell’Europa» e ha aggiunto di avere con lui «un altissimo grado di convergenza». Alle critiche degli economisti, intanto, il successore di Jean-Claude Trichet ha già risposto indirettamente con una frase dell’intervista a Der Spiege l che non era contenuta nell’anticipazione inviata ieri dal settimanale. «Solo qualche singola persona – ha osservato – mi accusa di aiutare l’Italia perché sono italiano. È una cosa che non mi tocca, ho dimostrato a sufficienza di attenermi rigorosamente al mandato della Bce, facendo una politica per l’intera eurozona».
Paolo Lepri


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