Giornali sul tablet, video sul cellulare le news sono una costruzione personale
È UN intreccio sempre più chiaro quello tra nuovi e vecchi media nel consumo di informazione degli italiani. Internet, giornali, tivù, si tirano l’un l’altra. E si intrecciano l’un l’altra. Nessuno vince, nessuno perde, in questa che non è una competizione, ma una interazione. I protagonisti sono i giovani, che hanno maggiore dimestichezza con i “nuovi” media. Tanto che new media e mainstream media, soprattutto per loro, i nativi digitali, sono categorie poco definite: guardano la tivù nei tablet, ascoltano la radio nel cellulare e leggono i giornali nello smartphone.
Del resto basta guardarsi attorno, nei luoghi della quotidianità. Smartphone e tablet sono diventati accessori comuni. In molti li usano per accedere alla Rete. E anche per informarsi. Gli internauti che oggi si collegano in mobilità, con tablet e smartphone, sono quasi 6 su 10 (erano meno di 4 solo un anno fa). Questi strumenti per navigare hanno raggiunto, in poco tempo, il notebook: 60% (in calo di 8 punti percentuali).
E chi si informa tutti i giorni attraverso Internet (47%) ha un profilo ormai noto. Oltre ai giovani, sono più rappresentati gli uomini e i soggetti scolarizzati. Professionisti, impiegati e studenti. Anche i disoccupati (in larga misura giovani). Ma questi utenti non restano “imprigionati” nella Rete. Un po’ più della media leggono quotidiani e settimanali cartacei, seguono la radio, la tv satellitare e digitale, quindi i canali all news. Un po’ meno (si fa per dire: 76 vs. 80%) la tivù generalista. Quindi, tutto si intreccia con tutto tra gli internauti. Del resto, è un po’ quello che avviene anche tra i lettori assidui dei giornali quotidiani. Sebbene questi sembrano privilegiare l’approfondimento informativo nei magazine settimanali. Meno proiettati sul web, invece, sono coloro che, pur seguendo l’informazione quotidianamente, preferiscono il canale tv.
C’è uno stile di consumo “ibrido”, che ricorre a vari media contemporaneamente. Infatti, se il 73% di quanti si informano quotidianamente in Rete legge i giornali online, il dato scende, restando comunque alto, tra i lettori assidui dei quotidiani cartacei (49%), dei settimanali (43%) e di chi trae informazione dalla Tv (40%). Questa “ibridazione” non resta confinata all’atto dell’informarsi. Coinvolge anche la discussione politica, che avviene sia online (nei blog ad esempio) che offline (discutendo “spesso” di politica in famiglia, con gli amici e colleghi). Dunque, usare insieme vecchi e nuovi media fa bene al cittadino e ad una opinione pubblica informata e coinvolta. Al tempo stesso, getta un ponte tra due sfere che non sono affatto distinte, ma comunicanti: online e offline.
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