by Sergio Segio | 4 Dicembre 2013 8:24
L’uomo che per anni ha lavorato dietro le quinte e che sognava di diventare il numero uno in Corea del Nord, pare sia stato epurato dal regime di Kim Jong-un, il giovane leader (30 anni) alla guida del paese, dopo la morte del padre nel 2011. Jang Song-thaek, zio di Kim e marito della sorella del Caro Leader Kim jong-il, nonché figlia dell’Eterno Presidente Kim il-Sung, sarebbe stato messo fuori combattimento, mentre due suoi alleati sarebbero stati uccisi a seguito di una condanna per corruzione. La notizia è arrivata attraverso i canali dell’intelligence sud coreana e a questo proposito è bene prendere la notizia con le dovute precauzioni perché spesso i solerti sud coreani si sono resi protagonisti di clamorosi abbagli; se la novità, però, sarà confermata anche nei prossimi giorni da fonti ufficiali nord coreane, si tratterebbe del primo gesto politico di una certa rilevanza da parte di Kim Jong-un.
Le prime rivoluzioni, si dice, avvengono contro i padri e il leader coreano sembra aver deciso di tagliare i ponti proprio con il suo predecessore: Jang era infatti stato scelto dal padre come suo tutore; Jang per altro aveva già subito un’epurazione nel 2004 e rimesso al suo posto due anni dopo. Al solito, la dinastia comunista coreana è quanto di più oscuro esista attualmente al mondo e non appare dunque facile leggere questa eventuale mossa. Jang veniva dato come un riformatore, l’uomo che più di tutti intratteneva le relazioni con il paese che di fatto sostiene la Corea del Nord, ovvero la Cina; nel 2012 poco prima della successione del potere a Pechino, aveva incontrato l’ex Presidente Hu Jintao. Anni fa, però, proprio Jang, veniva invece dato a capo di una cordata di conservatori responsabile della punizione di una presunta fronda di alcuni membri considerati riformisti all’interno del Partito dei Lavoratori coreano. Jang ha sposato – seppure all’inizio Kim Jong-il fosse contrario – la sorella del Caro Leader, diventando ben presto il numero due del regime, a seguito del suo ingresso negli anni 70 nel Partito; da lì aveva poi assunto la carica di vice presidente della potente Commissione Nazionale di Difesa. Nel 2004 fu epurato, forse mandato in un campo di rieducazione o messo ai domiciliari, sospettato di tramare contro la famiglia al comando.
Chi potrebbe ucire vincitore da questa eliminazione politica, sembra Choe Ryong Hae, già nelle grazie di Kim Jon- il e attualmente a capo, di fatto, dell’esercito coreano e più volte fotografato insieme all’ex leader prima della sua morte.
Fu proprio Choe a portare a Pechino alcuni mesi fa una lettera indirizzata da Jang al nuovo Presidente Xi Jinping. «Posso solo immaginare che il ruolo giocato da Jang possa aver causato qualche tensione nel processo di consoldiamento del potere di Kim Jong-un» ha spiegato Kim Yong-hyun, docente alla Dongguk University di Seoul al South China Morning Post, «Jang ha visitato la Corea del Sud ed è stato testimone di molti aspetti della società capitalista, inclusi i cambiamenti che si sono verificati nei rapporti con la Cina. Poteva essere considerato la figura più in grado di spingere per alcune riforme e l’apertura nel Nord». Resta da capire cosa penserà la Cina- se è stata avvisata di questo passaggio: con Chang intratteneva i rapporti che coinvolgevano anche quelle zone di commercio tra i due paesi che aspettano da anni di essere messe nelle condizioni di funzionare al meglio.
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